Legnate in Europa per tutte le squadre italiane, meno il Toro e una che a punteggio pieno salva l'orgoglio dello Stellone anche quando gioca senza i titolari. Non è più un caso, non può essere un caso: le vittorie su campi difficili (Minsk, Salonicco) si aggiungono al bel cammino della scorsa stagione, quando il blitz verso la coppa dopo 5 vittorie e un pareggio sbattè prematuramente contro la Juve. La vita parallela della Fiorentina (che in campionato ha i suoi problemi) non è un curioso caso di scissione di personalità, ma la dimostrazione che le rose ampie e competitive sono essenziali per giocare su più fronti. Botteghe distanti, clienti diversi e l'incasso non è garantito. La Fiorentina aggiunge uno spirito di gruppo che rende merito a chi lo gestisce, perché non è affatto scontato che chi non gioca mai o quasi in Italia (Tatarusanu e Basanta zero minuti, Badelj pochi di più, Ilicic spesso part time e lo stesso Pasqual temporaneamente sorpassato nelle gerarchie da Alonso) offra all'estero la propria collaborazione totale considerandosi inserito nello stesso progetto. La stretta di mano che Montella ha riservato a tutti i giocatori a fine partita è la dimostrazione che anche l'allenatore ha ben presente questo aspetto e lo considera non dovuto: non è certo che tutto funzioni quando la squadra cambia protagonisti, addirittura nove l'altra sera a Salonicco, conservando perfino la propria identità. Senza valori forti non si va da nessuna parte.
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Fiorentina bella in Europa, un’eccezione per l’Italia
Legnate in Europa per tutte le squadre italiane, meno il Toro e una che a punteggio pieno salva l’orgoglio dello Stellone anche quando gioca senza i titolari. Non è più un …
In Italia la Fiorentina trova maggiori difficoltà perché gli allenatori avversari hanno avuto modo di studiare il suo gioco e preparare contromisure, che spesso si traducono in un atteggiamento più prudente, fatto di chiusure e ripartenze. All'estero non è così, per cultura e preparazione, ma lo stesso discorso dovrebbe valere per la Juve, che ha perso contro l'Olimpiacos terzo in classifica nel campionato greco (il Paok è primo). La Fiorentina dunque è un'eccezione e questo status così superiore rispetto alle altre squadre italiane fa notizia, è una piacevole controtendenza e un riconoscimento al lavoro dopo due anni abbondanti gestiti dalla stessa mano tecnica. Manca ancora il salto di qualità in Italia, che poi si traduce nella continuità di rendimento. E magari nel recupero degli infortunati storici: la Fiorentina al completo è un sogno imperfetto, ma a volte il destino cambia rotta.
La Nazione
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