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Fiorentina a secco, l’attacco è sparito

In crisi Toni e Jovetic, tocca a Ljajic. E Larrondo…

Redazione VN

L’ultimo gol di Jovetic prima di Natale, a Palermo. Per l’esattezza furono due. E con una doppietta ha chiuso anche Luca Toni, una settimana prima, contro il Siena. La Fiorentina con i gol è ferma lì. In questo inizio di anno ha segnato solo due volte, un’autorete a Udine e un gol per caso contro il Napoli. In ogni caso nel primo c’era di mezzo Gonzalo Rodriguez e il secondo se lo è inventato Facundo Roncaglia. Due difensori. Degli attaccanti si sono perse le tracce. E i gol, appunto. Infatti la Fiorentina fa più fatica del solito a trovare qualche idea accettabile lì davanti. Ma se da una parte la flessione di Toni può avere anche una spiegazione logica (ha tirato tantissimo, non gli si può chiedere di più), quello che sorprende è l’apatia sotto porta di Jovetic, che sembra aver perso lo sprint, il guizzo, l’intuizione. Montella minimizza. «Prima o poi si sbloccherà, non c’è nessun problema» ripete il tecnico. Eppure senza i gol di Jo-Jo tenere un passo europeo non è semplicissimo. Basta guardare la classifica dei marcatori per capire che c’è uno sbilanciamento tra i top player delle altre squadre e quello della Fiorentina. Da Cavani in poi gli altri sono già sopra quota dieci gol (qualcuno molto sopra...), mentre Jovetic è ancora sotto.

Magari la partita di Catania è l’occasione giusta per ritrovare il gol. Oppure soltanto per una prestazione come si deve. Già, perché Jovetic non ha perso solo il senso della rete, ma ha perso anche brillantezza, nonostante le rassicurazioni di Montella: «Fisicamente sta bene». E allora? Per uscire dall’imbarazzo serve una botta d’orgoglio. Anche perché la Fiorentina sorprendente di inizio stagione non è più così sorprendente. La cooperativa del gol, la squadra dove segnano tutti, adesso la conoscono tutti e sanno come disattivarla. Dopo la sosta ci sono riuscite Pescara e Udinese, senza contare la Roma in Coppa Italia. Ecco perché la partita con il Catania è un altro punto di svolta. Partita difficile. E rischiosa. In panchina ci sarà Larrondo, l’attaccante preso a gennaio per rimpiazzare El Hamdaoui. Una scommessa, ma se funziona può mettere a posto un po’ di cose. Perché diciamolo, lì davanti di alternative ce ne sono poche. Ljajic, che probabilmente a Catania andrà in campo da titolare, è ancora chiuso dentro se stesso. Un solo gol per lui. Poco. Troppo poco. Soprattutto perché a questo numeretto piccolo piccolo vanno aggiunte prestazioni non certo indimenticabili. Dunque l’unica speranza di Montella è Stevan Jovetic, il giocatore che in tanti vorrebbero e che a giugno discuterà il suo futuro con Andrea Della Valle. Ma per il momento è qui e alla Fiorentina che insegue l’Europa servono i suoi gol.

la Repubblica