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FIGC: Albertini out, avanza Tavecchio

Demetrio Albertini si tira fuori. «Con queste regole non mi candido», fa sapere l’ex calciatore, ora dirigente che ha studiato e capito che dalla palude, da questa palude, è (quasi) …

Redazione VN

Demetrio Albertini si tira fuori. «Con queste regole non mi candido», fa sapere l’ex calciatore, ora dirigente che ha studiato e capito che dalla palude, da questa palude, è (quasi) impossibile uscire. Uno in meno, per ora, nella corsa alla presidenza Figc. Lunedì Giancarlo Abete, che è persona perbene, confermerà le dimissioni “irrevocabili” annunciate in Brasile. Il mondo del calcio dovrà trovare un nuovo leader: già fissata un’assemblea per l’11 agosto ma è molto probabile che, per problemi organizzativi, debba slittare a fine agosto, o ai primi di settembre. ...

«Se Albertini ritirasse le dimissioni sarei sorpreso», sostiene Carlo Tavecchio con una frecciata: lui sì che si candida e se fa l’accordo con Beretta e Abodi prende il 68 per cento. Tavecchio è sicuro che la Figc non sarà commissariata: conviene d’altronde ai dirigenti trovare un’intesa, altrimenti molti di loro sarebbero spazzati via. E Albertini potrebbe tornare in pista solo se un commissario, messo lì dal Coni, riscrivesse regole più moderne. Un’ipotesi al momento improbabile: ma intanto come commissario gira il nome di Walter Veltroni, stimatissimo da Malagò, visto che Petrucci, Pancalli, Fabbricini, Carraro non potrebbero farlo. Veltroni sarebbe l’uomo “nuovo, forte e chiaro” di cui parlava ieri il n.1 dello sport. Tavecchio spiega: «In Figc serve un azzeramento, per costruire il nuovo». Lui sulla riforma dei campionati ha idee nette: «Serie A a 16, B a 18 e due gironi di Lega Pro da 18: questo il target possibile, di più non si può».

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