Luca Calamai sulla Gazzetta dello Sport ripercorre le scorse settimane di Mario Gomez e il suo momento in assoluto più difficile. Il giorno della Befana, la Fiorentina perde 1-0 in casa di un derelitto Parma. Al fischio finale, da solo, si avvicina alla curva che ospita duemila tifosi viola e chiede scusa per il rigore sbagliato e per un paio di clamorose occasioni gettate via. Nel viaggio di ritorno per la prima volta pensa che forse la «partita» è persa. Il Qpr è pronto a prenderlo in prestito. Una soluzione d’emergenza per rimettere in moto una macchina da gol che non poteva aver fuso così, senza ragione. La rinascita di Super Mario inizia il giorno dopo. Uscendo dalla splendida abitazione in piazza Strozzi incrocia due tifosi che lo rincuorano. E lo stesso clima trova dentro lo spogliatoio. Pizarro e Borja Valero, i capi storici, lo invitano a non voltarsi indietro. La squadra è con lui.
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Fiducia, cross e videotape. Così è tornato Super Mario
I retroscena raccontati dalla Gazzetta: dopo il Parma il tedesco poteva finire in prestito al QPR
Ma il guizzo vincente arriva da Montella che decide di insistere su Gomez. Servono più cross? Allora avanti con Pasqual, bloccando il suo trasferimento al Milan e fiducia totale a Joaquin, più adatto di Cuadrado sulla corsia di destra per mettere in azione il tedesco. L’importante è dare a Super Mario la certezza che nessuno in casa Fiorentina lo ha mollato e che la squadra è al suo servizio. Gomez resta ancora una volta stupito per tante attenzioni. Chiede al preparatore atletico una tabella di lavoro per aumentare la forza. Cerca di non pensare al gol che non arriva trovando conforto nei pochi ma fedeli amici che accompagnano la sua vita quotidiana. Fatta di qualche cena al ristorante, di qualche passeggiata guardando incantato i monumenti e di tante serate casalinghe. In allenamento Montella gli chiede ancora più cattiveria. Lo invita a rivedere i filmati delle vecchie reti per ricordarsi chi era. Un killer. Manca solo la «scossa giusta», il gol. Montella ha un’altra intuizione vincente. Lo schiera in Coppa contro l’Atalanta. Sulla carta poco più che un’amichevole. E Gomez fa centro realizzando una doppietta. L’urlo liberatorio dopo il primo gol racconta tante cose. La sofferenza per un digiuno di reti senza fine gli stava mangiando l’anima. Il resto è storia di oggi. I due gol contro la Roma lo rilanciano.
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