Ecco qualche estratto del pezzo per La Repubblica di Benedetto Ferrara:
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Ferrara scrive: “Tutti sotto esame”
In conferenza stampa il tecnico Paulo Sousa ha parlato alla vigilia di Cagliari-Fiorentina
"Altro giro, altra corsa. La Fiorentina ci riprova. È destino. Ecco l’ennesima occasione per dimostrare di essere cresciuta, di aver ritrovato la carta di identità smarrita sulla strada del tedio e della malinconia. Cagliari è un bel test. Come lo era Torino. E come l’Atalanta. Fischi su tutta la linea. Esame di ammissione alla maturità fallito. (...) Adesso tutti vogliono capire se esiste un rapporto reale tra questa Europa e il campionato. (...) Il Cagliari vive uno stato d’animo simile al gruppo di Mihajlovic. (...) Certo che un bel risultato e una bella prestazione a Cagliari sarebbe una bella cura per la squadra di Paulino. L’allenatore le sta provando tutte per dare un senso a un gruppo che ancora non si è ripreso da un anno che sembrava un 45 giri dei tempi andati: un rock & roll tirato nella facciata A, una ballata struggente tra i solchi del lato B. Dal punto di vista tattico Paulino in Repubblica ceca è finalmente atterrato sulla terra della difesa a quattro e delle due punte. La sua paura era quella di perdere l’equilibrio, ma la carestia di gol in campionato lo ha costretto a rivedere i suoi dogmi.
A Liberec, nel primo tempo, la Fiorentina ha ritrovato il concetto di verticalizzazione, mettendo finalmente da parte quel vagare in orizzontale e senza meta che la rendeva noiosa e prevedibile. Certo, il Cagliari sarà un’altra storia, ma almeno adesso Sousa e la squadra sono consapevoli di poter fare del male come ai vecchi tempi, basta togliere Kalinic dal ruolo di vittima solitaria delle difese avversarie e avere più possibilità offensive per provare a fare male sul serio. Naturalmente c’è da tenere presenti i rischi di una sfida troppo vicina a quella di Coppa. Sousa, oltre a sottolineare il doppio sforzo, sostiene anche la celebre tesi termica. Pura poesia contemplativa. , dice il tecnico portoghese, giusto per ricordare che tra la Repubblica Ceca e la Sardegna ballano un bel po’ di gradi. (...) Comunque le mani avanti è bene metterle sempre perché non si sa mai. L’importante, in questo caso, è che i giocatori siano più decisi del loro allenatore."
L'articolo integrale su La Repubblica di Firenze odierna
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