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Ferrara scrive: “Se dopo l’ambizione è arrivata la malinconia”

"La sensazione è che a un certo punto un po’ tutti abbiano smesso di crederci, come se l’andare oltre fosse diventato un lusso esagerato, meglio la normalità"

Redazione VN

Vi proponiamo un estratto dell'articolo di Benedetto Ferrara sull'edizione odierna de la Repubblica.

Il fatto è che questa Fiorentina si è pigramente normalizzata. Più per paura di se stessa che per i suoi limiti oggettivi, che comunque ci sono e sono chiari a tutti. Diventa un esercizio ozioso anche ritornare a parlare del discutibile mercato di gennaio. A Frosinone i tre punti li deve prendere lo stesso, perchè, con tutto il rispetto della squadra di Stellone, tutta questa voglia di puntare al terzo posto la squadra non la sta dimostrando: nè contro le grandi e tanto meno contro le ultime in classifica, che siano già retrocesse o in lotta per la salvezza. Inutile anche ricordarci che a inizio stagione la squadra non aveva grandi obiettivi. Di sicuro quella partenza a razzo avrebbe dovuto imporre riflessioni su prevedibili momenti di calo fisico, ma la sensazione è che a un certo punto un po’ tutti abbiano smesso di crederci, come se l’andare oltre fosse diventato un lusso esagerato, meglio la normalità, meglio restare nei ranghi, sui binari tracciati dalle regole dettate dagli incassi delle tv, quelle che in Italia danno vita a una spartizione che crea una vera e propria casta di intoccabili. E così la Fiorentina continua a indossare i panni dell’intrusa. Una intrusa ambiziosa fino a un certo punto, perchè far parlare di sè (sempre poco, comunque) in pieno autunno è una gioia, ma fare mezzo passo indietro nel momento in cui si decide tutto pura malinconia, appunto.

(il resto dell'articolo nel quotidiano in edicola)

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