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Ferrara scrive: “Ritmo, gioco e imperfezioni, una sconfitta che pesa. Ora l’Europa è più lontana

Dopo il ko di San Siro i viola precipitano a 8 punti dal quinto posto. Sanchez soffre il duello con Deulofeu, pesa l’assenza di Bernardeschi

Redazione VN

La prestazione non è malvagia ma alla fine arriva comunque una sconfitta. Il campionato della Fiorentina rischia di finire qui, questa sconfitta in casa del Milan dice che a Sousa, per dare un senso alla sua presenza in questa stagione sottotraccia, restano i giovedì di Coppa, a cominciare dal prossimo, quello del ritorno col Borussia Mönchengladbach. Questa è stata una partita bella, ritmata, una sfida tra due allenatori che amano giocarsela. Due squadre imperfette capaci di tutto. E per questo se la giocano senza troppe paranoie, anche perché le difese hanno i loro problemi e tentare di approfittarne potrebbe portare buone notizie a chi ha deciso di rischiare.

Sousa deve rinunciare all’artista di Mönchengladbach. Bernardeschi è squalificato e tra Saponara e Ilicic lui sceglie il secondo, concedendogli generosamente un’altra possibilità. La genialata portoghese sta nella riesumazione di Salcedo, spedito metaforicamente in Siberia dopo il rigore regalato al Napoli al quarto di recupero, e ributtato dentro proprio a San Siro, per essere reinventato esterno sinistro. Sousa non perdona. Dopo aver cassato Milic, ora tocca a Maxi Olivera, che in Germania non ha lasciato segni, a parte quelli sulla caviglia di un tedesco. Così ecco Salcedo a sinistra e Cristoforo (un grande quanto inspiegabile colpo di mercato di Corvino) in mezzo, al posto di Badelj. (...)

Fanno un po’ pensare le sostituzioni di Sousa. Togliere Chiesa può avere un senso (fino a un certo punto), solo immaginando il desiderio di non spremerlo troppo in vista del ritorno di Europa League. Ma la partita di giovedì scorso inizia a pesare sulle gambe dei giocatori della Fiorentina, che piano piano, con il passare del tempo, perdono forza. E così Borja e gli altri escono sconfitti nello scontro diretto tra ipotetiche candidate a un posto in Europa League. Per come è andata, il risultato non premia una prestazione orgogliosa, soprattutto ricordando la generosità di Valeri nel limitarsi al giallo su un fallo da ultimo uomo su Kalinic. Addio zona Europa. Non resta che il giovedì.

L'articolo integrale di Benedetto Ferrara in edicola con La Repubblica