Benedetto Ferrara, su La Repubblica, passa ai raggi X la nuova Fiorentina, reparto per reparto. Si parte con la difesa, zona del campo in cui è stato Lafont il giocatore a brillare di più: ottima personalità, piedi buoni, riflessi e sicurezza. Non a caso è stato l'unico investimento della società. Anche Hancko ha fatto cose buone: più in avanti che nel difendere, ma questa è una caratteristica di molti esterni difensivi in circolazione. Lui è la riserva di Biraghi, che in questa stagione avrà più compiti in fase di costruzione. Per Milenkovic un campionato senza lampi (complice il Mondiale), mentre Pezzella è la solita sicurezza. Vitor Hugo viaggia sempre un gradino sotto l'argentino. Infine Ceccherini, che ha fatto benino tranne la secondo tempo contro lo Schalke.
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Ferrara scrive: “Prove tecniche di campionato. Fiorentina ai raggi X, tra dubbi e sorprese”
Sei giorni e la Fiorentina di Pioli sarà in campo a Genova, il calendario riparte. Obiettivo: arrivare almeno settima
Passiamo al centrocampo, dove l'addio di Badelj ha inevitabilmente portato i suoi effetti collaterali. Norgaard è ancora un po' spaesato (ma lo era anche il croato al suo arrivo a Firenze), ma il pezzo meglio dell’estate è stato Benassi, dinamico e sempre presente. Al momento il centrocampo è una assemblea di mezze ali con caratteristiche diverse, compreso l’ultimo arrivato, Edimilson, che può giocare anche più avanti. Su Gerson conterà la crescita mentale, quella che a Roma non c’è stata. Le doti ci sono, però. Veretout si è visto poco anche perché Pioli sta cercando di inventare il reparto senza di lui in vista di Genova. Dabo è il jolly. Nel complesso è ancora tutto da decifrare. Che manchi un po’ di fosforo è abbastanza lampante.
Chiudiamo con l'attacco: il tridente scatena la fantasia, ma l’estate ce l’ha solo fatto immaginare. Pjaca è arrivato ora, se il ragazzo torna quello di due anni fa (prima dell'infortunio) ci sarà da divertirsi. Chiesa è sempre lui: volitivo, generoso, spesso un po’ frustrato da una squadra che non sempre riesce a seguirlo. La coppia con Simeone è rodata, e l'argentino resta un entusiasta che ci prova sempre e ogni tanto ci riesce. Intriganti Montiel e Vlahovic. Inutile Eysseric. Difficile immaginare che Mirallas possa far rimpiangere Gil Dias. L'esperienza può fare gioco.
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