Ferrara scrive: “Multato ma perdonato, Facundo chiede scusa”

E comunque: “Il rubinetto di Facundo non perde. Vince”. Sì, perchè Facundo Roncaglia ha momenti di vuoto, ma anche una valanga di aforismi dalla sua, tanto da generare, al suo arrivo a Firenze, perfino un libro. Roncaglia è stato un eroe leggendario alla “fiorentina”, buono per giocare con i paradossi e riderci su. Il solo modo per conquistarsi la luce della ribalta quando non sei esattamante un artista del pallone. O un bomber implacabile. Facundo è un onestissimo difensore dai piedi ruvidi ma dal cuore tenace, un ragazzo gentile e corretto che ogni tanto fa a cazzotti con la logica. Suo fratello ha fatto di peggio, per la verità. Basta scrivere “Fratello di Roncaglia“ su YouTube e vi apparirà un video dove un calciatore tira un cazzotto all’arbitro che lo ha appena ammonito. Nessun paragone, sia chiaro. Il ragazzo si sarà pentito. Ma una curiosità. Che però non vale un approfondimento psicologico, anche perchè Facundo ha ammesso l’errore davanti a tutti, prendendosi un applauso dai compagni, che per colpa sua hanno dovuto faticare il doppio.

«Ho sbagliato», ha detto. E allora tutti con lui, anche perchè una vittoria buttata via non è stata sostituita da una sconfita ma da un pari che tiene la Fiorentina bella viva. Un punto e la qualificazione è raggiunta. Il caso Roncaglia, insomma, sarà dimenticato presto. Certo, ci sarà una multa. Una cosa automatica e prevista dal Viola Rules, una specie di vademecum per giocatori della Fiorentina con tutte le regole da rispettare e le relative sanzioni. A Roncaglia potrebbe toccare una multa (circa ventimila euro) figlia della squalifica che gli pioverà addosso con relativo danno societario. Come recitava un aforisma dei tempi andati: Daitarn 3-Facundo 4. Ma invece che gol surreali quel quattro potrebbe rappresentare le giornate di squalifica. Chissà.

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L'articolo integrale di Benedetto Ferrara in edicola con La Repubblica