gazzanet

Ferrara scrive: “Ma non ci dicano che questa partita non è più la stessa”

Da Castellotti e Abatantuono a Gomez e Salah: storia di uno dei tormentoni del campionato

Redazione VN

Sai che c’è? C’è che a Torino ci sta tutto, e anche più di tutto. Lo dice la classifica. Più cinque. Che non è chissà cosa. Ma intanto è più cinque, e qualcosa vorrà ben dire. Certo, la Juventus è la Juventus. E ora che ha ritrovato più o meno se stessa quel campo non è niente di facile. Anzi. Però la Fiorentina da lì c’è già passata e qualche volta è uscita col sorriso addosso. Era successo in Europa League, quando Gomez per un lampo di secondo tornò a essere se stesso. Quante parole su quella rinascita. Quanti aggettivi buttati lì un po’ a caso. Poi di nuovo l’ombra, per il tedesco col ciuffo perfetto e il sorriso invisibile. E quel gol restò una illusione cancellata dal gol di Pirlo al Franchi. Già. Ma poi arrivò Salah. Doppietta in Coppa Italia e Padoin in analisi pesa.

Inseguire l’inseguibile è un problema che può generare tormenti interiori irrisolti. Ma il fatto è che l’egiziano ha continuato a correre in direzione sud, sull’A1, per la precisione. Traguardo Roma. Cioè meno quattro. Giusto per ricordarglielo. E molte carote davanti ai cancelli. Nemmeno bio, tra l’altro.

E sì che qualche soddisfazione i tifosi della Fiorentina se la sono levata, anche in quello stadio perfettino che tutti invidiano alla Juve, perfino noi.

(...)

L'articolo completo di Benedetto Ferrara in edicola con La Repubblica