La Fiorentina si sveglia fuori tempo massimo e tira fuori una bella prestazione all’Olimpico: quattro gol alla Lazio in una sfida che non conta per la classifica ma consente a Sousa di eguagliare i punti raccolti la scorsa stagione da Montella. L’assenza di motivazioni spinte dall’urgenza può portare alla noia o allo spettacolo: stavolta va bene ai tifosi che non mollano mai la loro squadra, perché la partita è viva e i sei gol finali raccontano tutto. Una soddisfazione piccola piccola, quasi invisibile rispetto ai rimpianti per una stagione irripetibile persa per strada da gennaio in poi. Ricorderemo i sogni autunnali, i gol di un incredibile Kalinic, il gergo emozionale di Sousa. I ricordi si fermano lì.
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Ferrara scrive: “L’importante è imparare dagli errori”
Al momento non è nemmeno chiaro quanto il tecnico Sousa sia convinto del nuovo corso. Cognigni vuole a tutti i costi Corvino. Ma nessuno lo ha ancora detto a Pradè, che sta portando avanti il suo lavoro. Stranezze...
Il 2016 per ora è un disco rotto: l’eliminazione dalla Coppa Italia col Carpi al Franchi, l’addio all’Europa, ai gol di Kalinic, ai sogni. Messa finalmente da parte questa stagione vissuta tra paradiso e malinconia, si apre la strada che porta al futuro. Quella che butta dentro nomi più o meno credibili in arrivo (tanti), le facce di quelli destinati a partire (tanti anche loro) e dovrebbe riassumere la strategia buona per una ripartenza degna di questo nome. Perchè questo grigio finale di stagione impone riflessione, immaginazione e fantasia per riaccendere la luce su una squadra che all’improvviso ha perso la sua anima. Certo, al momento non è nemmeno chiaro quanto il tecnico Sousa sia convinto del nuovo corso, che comunque è ancora abbastanza vago. Cognigni vuole a tutti i costi Corvino. Ma nessuno lo ha ancora detto a Pradè, che sta portando avanti il suo lavoro. Stranezze. Ma alla fine, quello che conta davvero, è che in futuro vengano evitate pessime figure. (...)
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