Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

stampa

Ferrara scrive: “La vera sfida di Corvino inizia dopo gli addii di Kalinic e Bernardeschi”

"È evidente che il direttore generale, con questo mercato, si stia giocando tutte le sue carte con la proprietà della Fiorentina"

Redazione VN

La prima vera notizia dell’estate è che la Fiorentina ha un terzino destro Gaspar. Non accadeva dai tempi di Comotto. Già. Ma la verità è questa sarà un’estate caldissima, perché la squadra verrà in buona parte rivoluzionata e Corvino si troverà di fronte un compito non semplice ma affascinante: vendere molto bene i suoi gioielli e comprare con quei soldi giocatori forti che diano un’anima a questa squadra un po’ persa ed entusiasmo a tifosi avviliti da mesi di nulla. Già, perché, teatrini a parte, è evidente che sia Kalinic che Bernardeschi lasceranno Firenze. Per il primo la cosa è chiara, per il secondo c’è sempre quel fragilissimo ”ma” legato alla presunta offerta della Fiorentina e alla presunta risposta del giocatore. In realtà la società ha già aperto l’asta e lo ha fatto da tempo. Ma la vera novità, stavolta, sta nel fatto che i Della Valle non hanno messo un veto alla cessione del giocatore a società italiane, come è sempre avvenuto in passato per uomini di spessore tecnico: base d'asta sui 45 milioni, le trattative sono già partite.

(...)

È in ogni caso evidente che il direttore generale, con questo mercato, si stia giocando tutte le sue carte con la proprietà della Fiorentina. Cognigni lo adora, ma ci mette poco a girarsi dall’altra parte in caso di mercato fallimentare. Ma, visto che è da un anno che la Fiorentina sa di dover incassare dalle cessioni più o meno ottanta milioni, sarebbe davvero curioso che questa volta gli uomini di Diego Della Valle si facessero trovare impreparati. D’altra parte la società sta anche cercando di recuperare un po’ di credibilità in quello che è da sempre il difficile rapporto con la città. Dopo mesi di vaghezza ieri è stata ufficializzata la nomina di Giancarlo Antognoni a club manager. Una carica che formalmente conta il giusto, ma nel caso di Antognoni significa avere a disposizione il suo contributo tecnico, umano e di raccordo tra Pioli, lo spogliatoio e la proprietà. Il suo carisma impedirà ai soliti noti di mettere bocca sulle scelte dell’allenatore e di dare un senso compiuto alla presenza dell'Unico 10.

L'articolo completo di Benedetto Ferrara in edicola con La Repubblica