Ferrara scrive: “La stagione-verità dei cinque talenti rimasti per vincere”

"Se hai pazienza il giorno per fare il salto tanto arriverà. Anche i ragionieri in società sanno bene che se oggi può guardagnare cento, tra un anno magari l’incasso raddoppia". Così scrive Benedetto Ferrara sull'edizione fiorentina di Repubblica, dove si analizzano i cinque cardini della Fiorentina rimasti in viola. Federico Chiesa è uno che si sbatte, che non molla mai e magari ogni tanto incoccia nella partita senza anima perché non ce la fa. Eccesso di entusiasmo e sacrificio. Ma lui è una certezza, Chiesa dovrà essere l’arma letale di questa Fiorentina. E l’arrivo di Pjaca gli alleggerirà un po’ la vita e magari lo aiuterà a fare più gol. Anche Giovanni Simeone stavolta punta in alto. Anche lui, grazie alla Fiorentina e a un disastro mondiale, ha trovato la nazionale. Venti gol sarebbero un bel colpo, ma anche diciotto. E Veretout? Per lui inizia una stagione di quelle che possono cambiarti la vita. Un conto è fare l’interno di centrocampo, un altro fare calcio davanti alla difesa. Pezzella, tra questi, è il meno ragazzino e ha capito che fare il capitano della Fiorentina è un privilegio, soprattutto in una squadra giovane di cui sei il leader e il riferimento. Infine Milenkovic: arrivato a diciannove anni, il difensore serbo scommetterà su se stesso e su quel ruolo di terzino basculante - tra difesa a quattro e a tre - che potrebbe trasformarlo nel nuovo Ivanovic. Il Chelsea sembra la destinazione scritta, tra un anno o forse due.

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