Federico ha gli occhi che sognano e non capiscono. Il suo primo gol con questa maglia addosso toglie di mezzo ogni ostacolo e gli lancia il cuore oltre. Chiesa gol, una vita dopo Enrico. E girone alle spalle. Era l’ora. Non era una formalità, no. Inter e Sassuolo ci hanno lasciato le penne, la Fiorentina ha sudato un po’ per via di un autolesionismo congenito, ma alla fine ha ottenuto quello che cercava: sedicesimi con primo posto incluso. Sorteggi teoricamente meno ruvidi. Lunedì sapremo con chi avranno a che fare Borja e gli altri. Intanto il bilancio del girone dice che, a parte la partitaccia buttata via contro i greci, la Fiorentina ha dato buona prova di sè, riuscendo anche a mettere in campo momenti di bel gioco. Anche a Baku non è stata una partita noiosa: d’altra parte gli azeri dovevano vincere e la Fiorentina non perdere. Inevitabile che alla fine le due squadre se la giocassero. (...)
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Ferrara scrive: “Il gol e poi l’espulsione, l’Europa è di Chiesa. E i viola festeggiano”
Sousa chiude il girone al primo posto, lunedì il sorteggio. In rete anche Vecino, le novità Olivera e Cristoforo
Tutto ok, quindi, girone addio, dal 2017 la storia dovrebbe farsi un po’ più seria, anche se fino ai quarti è dura eccitarsi parecchio per l’Europa League. È bene comunque considerare prezioso anche questo passaggio, visto che altre italiane sono uscite a testa bassa. Da qui riprende la corsa di questa squadra dalla personalità indecifrabile: belle partite e amnesie da adolescente allo sbaraglio. Stavolta il gruppo ha controllato la faccenda, tornando davanti subito dopo aver subito il pari del Qarabag. La testa c’è, quindi, e anche l’orgoglio e lampi di bel gioco. E poi c’è il giovane Federico, che dopo il suo primo gol in viola corre verso la panchina e abbraccia Lezzerini prima di festeggiare col suo allenatore, quello che lo esalta a ogni intervista. Sicuramente lui ne ha riconosciuto la tecnica e la classe figlia del dna. Sicuramente ha capito che il ragazzo è pronto. Sì, il suo viaggio tra i grandi comincia da qui.
L'articolo integrale di Benedetto Ferrara in edicola con La Repubblica
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