Leggiamo insieme l' articolo di oggi di Benedetto Ferrara su La Repubblica:
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Ferrara scrive: “Fiorentina provaci, è la tua occasione”
Leggiamo insieme il pezzo di Benedetto Ferrara, nota penna Fiorentina
"Al San Paolo (ore 15) i viola cercano un risultato per crescere Pioli: “ Non conta essere bravi dovremo essere perfetti". Tutto questo tra esperimenti lampo sulla difesa a tre, valutazioni su Babacar e su quelli che finiranno sul mercato a gennaio, tutto questo cercando di motivare un gruppo in cui pochi credono e di mantenere sempre la calma, anche nei momenti più tesi. Tutto questo, però, senza troppe tensioni addosso, con la proprietà altrove e i tifosi pronti a incitare, al di là del momento vacuo, una squadra che non sarà un gruppo di fenomeni ma sul campo prova a dare tutto, anche quando questo tutto non basta. La forza di Pioli è quella di essere un vero intoccabile: per la proprietà e per i suoi dirigenti, che ne tessono le lodi, spesso ricambiati. D’altra parte trovare un allenatore che non pianti grane non è facile, ma il tecnico della Fiorentina ha certo le sue ambizioni ma ha anche un ego misurato, il che lo aiuta a guardare da fuori e con un certo distacco, le stanze dove si consumano affari e vendette. Di sicuro Pioli ha costruito nello spogliatoio un bel gruppo. Certo, una classifica che ha poco da raccontare aiuta a lavorare con maggiore tranquillità. Tutti sanno che stanno lavorando per il futuro, per crescere insieme. Al di là degli arcobaleni dipinti in cielo dal presidente esecutivo, la Fiorentina sta iniziando a credere in se stessa. Lo ha dimostrato a Roma, quando ha lottato fino alla fine per non uscire con le tasche vuote dall’Olimpico, lo ha fatto col Sassuolo, quando poteva solo vincere e lo ha fatto dominando la sfida dal primo all’ultimo minuto. Ora c’è il Napoli, e una partita di quelle dove esistono due pronostici, quello del confronto tecnico e quello delle sensazioni più intime. È chiaro che la trasferta sembra proibitiva, anche perché, dopo la sconfitta con la Juventus e l’eliminazione dalla Champions, a Napoli si respira un clima da scontro finale. Insomma, questa partita sta diventando per il Napoli una specie di scontro diretto contro se stesso e contro la paura che due risultati negativi possano prendere la strada peggiore: quella della crisi. « Mi aspetto un Napoli fortissimo a inizio gara — ha detto Pioli — e dovremo rispondere, pallone su pallone. Non conta essere bravi, dovremo essere perfetti».
Di sicuro la squadra di Sarri non vive un buon momento dal punto di vista atletico. Lo dimostra un attacco un po’ meno letale di sempre e infortuni eccellenti, come quello di Insigne ( nemmeno convocato). Ma possiamo dire che la pressione ha sempre due facce: da una parte la motivazione, dall’altra una specie di ansia da prestazione. Poi c’è l’altro pronostico, quello del cuore e delle sensazioni. Che nasce da un’idea di una Fiorentina che sta cambiando, crescendo, acquisendo maggiori certezze sulla propria identità. Sicuramente il pareggio in casa della Lazio ha messo un mattone in più nella costruzione dell’autostima di questo gruppo, dove ognuno sa che un risultato a Napoli è molto ma molto difficile, ma è anche consapevole del fatto che intorno c’è meno pressione e che giocare concentrati alla ricerca dell’impresa e di una visibilità fino ad oggi decisamente relativa regala una grande occasione a tutti. «Dobbiamo impedire le loro giocate, totalmente non sarà possibile, per questo ci vorrà sacrificio e voglia di far male ai nostri avversari», ha detto ancora Pioli.
Sul campo c’è da immaginare un Napoli che gioca e una Fiorentina che riparte. Visione semplicistica ma abbastanza aderente alla realtà delle due squadre e alle visioni che hanno i loro allenatori del calcio. Oltre alla caratura tecnica delle due formazioni, ovvio, che porta i palleggiatori del Napoli a preferire un possesso insistente prima di trovare la giocata offensiva palla a terra. Sarà una sfida difficile, ma la Fiorentina non ha paura dei pronostici e sa bene quanto una bella prestazione possa valere nella crescita del gruppo. D’altra parte il voler dimostrare di esistere è una delle ragioni che spingono questa squadra scarsamente considerata ( anche per i suoi risultati, questo va detto) a cercare di sorprendere. Stesso discorso per Pioli, allenatore che fino ad oggi non è riuscito sempre a sfruttare le occasioni migliori che gli sono capitate. Beh, frenare il lodatissimo Sarri sarebbe un gran vanto anche per lui."
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