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Ferrara scrive: “Baby viola sì, ma con i tutor. Le correzioni per non sbandare”

Un estratto dell'articolo sulla Fiorentina dell'edizione odierna de "La Repubblica"

Redazione VN

"Un estratto dell'articolo di Benedetto Ferrara sull'edizione odierna de La Repubblica: "Pronti via, due sconfitte, una valanga di reti subite (5) e siccità in attacco, con un solo gol firmato da Badelj. Pioli ci ha riflettuto. Le sconfitte servono anche a questo e il mercato ancora aperto ha aiutato tutti a non mollare la presa. Certo, non è che la società avesse voglia di spendere chissà quanto [...]. Comunque, caso mai non fosse ancora chiaro a qualcuno, tra il ritiro, il precampionato e le due sconfitte, le certezze sono venute a galla e la squadra più giovane del campionato è leggermente invecchiata. Poco, sì, ma quello che bastava a Pioli per avere un po’ di esperienza dalla sua, perchè può sempre far gioco, soprattutto se le cose si complicano. E così ecco Laurini, classe ‘89, un veterano. In realtà, rispetto al partente Tomovic, il francese è due anni più giovane. Ma la scelta di andare su un mestierante ripescato in B significa puntare sull’esperienza, sul costo ridotto e, quello che conta, su un terzino di ruolo. E questa è la notizia clamorosa. Anche perché era chiaro a tutti il fatto che Gaspar avesse bisogno di tempo per adattarsi al calcio italiano. Trovare un terzino di gamba, capace di costruire azioni offensive e al tempo stesso di mantenere in equilibrio la squadra non è semplice. Il portoghese era apparso più attaccante che difensore, per questo a Milano Pioli è andato sull’usato sicuro scoprendo che sicuro non era un granchè. E poi la scoperta dell’acqua calda: Tomovic non è un terzino, non a caso Sousa giocava con la difesa tre. Nel frattempo in mezzo all’area era arrivato Pezzella, ventiseienne di esperienza. Vitor Hugo a San Siro aveva mostrato tutti i suoi limiti. Anche in questo caso tutto prevedibile. In Brasile era un’altra storia. Corvino ci ha scommesso un bel pacco di soldi su Hugo (8 milioni), che comunque ha la stessa età (26) del suo rivale per la maglia di secondo centrale. Anche Biraghi non è un ragazzino, anche se quando era più giovane era considerato un grande talento [...].

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