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Ferrara scrive: “Ai viola mancano titolari e acquisti. E il ritiro non si scalda… “

Molti uomini della security, meno tifosi dell’anno scorso. E ora Sousa deve riuscire a trascinare il pubblico

Redazione VN

Soffia il tipo che sorveglia il cancello: «Che tristezza». Lo dice guardando i dieci ragazzotti in coda per gli autografi. In effetti la scena non è di quella che ti vengono i brividi per l’entusiasmo. Un anno fa erano cinque volte tanti. Più in là si sente la voce dell’animatore del viola village con techno in sottofondo. Parla gasatissimo di food and beverage, parla di biliardino e di happy hour. Parla mentre rimbomba un tuono. Sono le cinque del pomeriggio. Quindi: tutto come deve essere. La parola chiave è: temporale. Bentornati a Moena, il ritiro che nessuno nasconde di non sopportare più. Cinque anni sono tanti, e d’altra parte non sei a Formentera, ma nemmeno a Vicchio. Persone gentili, cibo ottimo, panorami fantastici. Però, cinque anni restano tanti.

È che stavolta è anche l’effetto Fiorentina un po’ loffio. Un anno fa c’era la novità Sousa, adesso c’è una squadra di ragazzini e un pugno di titolari. E la gente vorrebbe che l’animatore, invece di annunciare l’happy hour, annunciasse un nuovo arrivo. Sai com’è. Sousa non ha la squadra. La Coppa America e gli Europei hanno spostato più in là gli arrivi dei nazionali. Manca gente. Anche il solito difensore, quello fallito l’estate scorsa e preso rotto a gennaio. Perfino Astori, uno tutto per benino, lo dice. «Che siamo in difetto numericamente lo sappiamo da tempo. Non c’è bisogno che lo diciamo anche noi giocatori». Già. (...)

L'articolo integrale di Benedetto Ferrara in edicola con La Repubblica

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