La Nazione si concentra sull'attacco della Fiorentina. L’avvento di Muriel, ovviamente, ha dato quel tocco in più, come hanno dimostrato le ultime partite. Magari contro l’Udinese è stato meno evidente rispetto alle uscite precedenti, ma i lampi di fantasia e classe uniti alla qualità hanno comunque fatto capire che con una condizione fisica sempre più brillante il colombiano è in grado di lasciare il segno.
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Fantasia, potenza e classe: l’attacco viola gira a forza quattro
Le alternative offensive non mancano a Pioli. E Pjaca potrebbe rivelarsi la variabile impazzita
Mirallas, invece, si nutre di fantasia e qualità e la sua visione di gioco è la testimonianza diretta di come l’ex Everton possa innescare i compagni con una giocata che non ti aspetti.
Simeone incarna la potenza – intesa come grinta e voglia di lottare su tutti i palloni, che non sempre si intreccia con la qualità, ma i numeri li ha (come nel caso dello stop propiziatori al gol contro la Roma). Magari si è sbloccato, di sicuro tornerà utile in futuro. E Chiesa? Federico è tutto. O meglio, ha tutto: fantasia, potenza, classe e qualità. Non sarebbe altrimenti il miglior prospetto italiano della next generation. L’uomo destinato a guidare l’Italia di Mancini verso il riscatto; ma soprattutto la Fiorentina verso il traguardo europeo.
Pjaca è la variabile impazzita. Almeno a parole Pioli crede ancora nelle qualità del talento croato e il suo (impalpabile) ingresso a Udine va in questa direzione. Con la speranza che possa invertire la rotta. Sarebbe un’arma in più.
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