Quando la mamma partorì Facundo, non fu il medico a dare due schiaffetti alla creatura ma il bimbo a dare due menate a lui. Così, giusto per far capire come sarebbero andate le cose da lì in poi.
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Facundo, un supereroe creato a furor di popolo
Una pagina fb e forse un libro, a scopo benefico
La leggenda di Roncaglia il supereroe potrebbe iniziare così. E per sapere cosa è successo dopo basta infilare la testa sul web e capire che a volte basta davvero poco per scatenare la fantasia e l’ironia dei fiorentini. Una faccia da film western, un ruolo in campo da rottamatore vero, i modi dell’uomo che non deve chiedere mai e, soprattutto, un nome onomatopeico che fa molto romanzo sudamericano e perfino rima con la maglia, cosa che non guasta mai. E allora scopri che «Facundo Roncaglia non ha paura del buio, ma è il buio che ha paura di lui». E anche che: «Quando a fine gara Facundo scambia la maglia con l’avversario la sua dopo tre giorni gliela riportano lavata e stirata».
Gli aforismi creati intorno al mito di Facundo sono migliaia: pagine e pagine, tra post ed email inviate agli ideatori di questo culto a metà tra il virtuale e il reale, visto che poi allo stadio tutto questo diventa una coro nel segno di una continuità con gli eroi dello stesso genere e tipo: Alessio Tendi, Pasquale Bruno, Beppe Iachini, per intenderci.
Fatto sta che la pagina di Facebook «Quando Facundo Roncaglia » è arrivata a 5.500 iscritti nel giro di poche settimane. Mentre, sempre su Facebook, anche il fan club (in questo caso è un gruppo) viaggia oltre i 4.000 partecipanti. Inutile dire che scegliere i migliori aforismi è una vera impresa. Tanto che poi sulla pagina «Quando Facundo Roncaglia... » gli iscritti sono stati chiamati a votare i post più belli per dare vita a un video e poi, probabilmente, anche a un libro. Intanto non resta che frugare e scoprire che «l’ora legale è stata inventata perché Facundo aveva l’orologio avanti di un’ora e nessuno aveva il coraggio di dirglielo». Che «I Maya in camera hanno il calendario di Facundo» e che il nostro eroe «il mojito se lo fa con l’ortica».
Perfino il tormentone della gazzella africana si è inchinato davanti al difensore dagli zigomi tagliati con l’accetta: «Ogni mattina un attaccante si alza e sa che dovrà correre più veloce di Facundo Roncaglia», che non ti molla mai e «ti insegue anche su Twitter». Già, ma lui, il ragazzo d’Argentina che ha azzerato Gomez facendolo rimbalzare sempre altrove, cosa penserà di tutto questo? Per ora, dicono i suoi adoratori virtuali, il ragazzo ancora non si è mai fatto vivo, anche se la “Fondazione Fiorentina” è già stata messa al corrente del fatto che se il libro con gli aforismi sarà stampato gli eventuali introiti saranno destinati a Save The Children. E in ogni caso, questo va detto, ci sta che tutto questo altro non sia che una delle tante manifestazioni di entusiasmo figlie di una voglia d’amore repressa troppo a lungo. Questa nuova Fiorentina piace, e allora per diventare supereroe non c’è bisogno di essere chissà chi. Basta metterci il cuore e l’anima. Come fa Facundo, quello «che quando fa le flessioni non spinge il suo corpo verso l’alto, ma il mondo verso il basso». Meglio volergli bene, no?
Benedetto Ferrara - La Repubblica
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