Se la faccia è sempre simile a quella malinconicamente immota di un Buster Keaton, la filosofia comincia ad essere astuta come quella di Totò. «Chi si ferma è perduto», verrebbe infatti da dire osservando le ultime evoluzioni tattiche dello Zeman 2.0. Ovvero, il dogma del 4-3-3 a volte sacrificabile alla lettura dell'avversario, alla prudenza o — come si direbbe in modo tale da far storcere il naso ai puristi — al risultato. Insomma, se il copione del dopo partita senese in sala stampa faceva recitare al boemo la classica battuta perfetta per il suo personaggio — «Io sono troppo vecchio per cambiare: cerco di fare calcio e di far giocare per vincere» — ai microfoni tv si faceva strada una teoria un po' differente: «Bisogna adattarsi alle capacità di ogni giocatore».
stampa
Evoluzione Zeman, ora il boemo si scopre elastico
Se la faccia è sempre simile a quella malinconicamente immota di un Buster Keaton, la filosofia comincia ad essere astuta come quella di Totò. «Chi si ferma è perduto», verrebbe …
Totti ovunque
Proprio vero. Ormai infatti non fa più notizia, ad esempio, la proficua libertà di cui gode Francesco Totti pur partendo dalla posizione di attaccante esterno di sinistra. Godendo di una forma fisica invidiabile, il capitano svaria ovunque lo porti il proprio estro e questo gli consente di aprire il corridoio di competenza per le avanzate di Balzaretti e Florenzi, di piazzarsi spesso in veste di suggeritore dietro le due punte e di andare alla conclusione con continuità.
Bunker Pescara
Ma la duttilità del boemo si è mostrata in modo lampante a Pescara e più sottilmente a Siena. Contro gli abruzzesi, con i giallorossi che difendevano l'1-0, Zeman ha fatto uscire due attaccanti di ruolo (Destro e Osvaldo) per inserire due centrocampisti (Perrotta e Tachtsidis) e blindare il risultato. A Siena già le scelte della vigilia sono parse poco zemaniane. In assenza di Lamela (e con Osvaldo dolorante e poco incline a un nuovo calvario domenicale), contro i toscani è stato adattato un centrocampista di costruzione come Pjanic, che peraltro nella ripresa a volte si è abbassato sulla linea mediana per favorire gli inserimenti a destra di Piris e Bradley, prima che questi passasse centrale a maggior protezione della difesa (altro indizio di duttilità). Un altro dato riguarda il rilancio degli «utili» a dispetto della carta d'identità (a proposito, la Roma tratta col Brasile per Marquinhos convocato per l'under 20 sudamericano: il club non lo lascerà partire prima di gennaio). Il caso emblematico è quello di Perrotta che, da quasi epurato, Zeman sta rilanciando sempre più spesso, facendogli scavalcare a volte anche giallorossi più «inseriti» nei programmi futuri. «Parlerò solo dopo che avrò segnato tre gol» ha spiegato ieri il centrocampista. Ieri pure capitan Totti lo ha elogiato: «È un campione e un esempio di professionalità». Come dire, per rottamare i campioni del Mondo c'è tempo. E probabilmente anche Daniele De Rossi sarebbe d'accordo...
La Gazzetta dello Sport
© RIPRODUZIONE RISERVATA