Pare che i tifosi della Fiesole, per la prima di campionato contro il Milan al Franchi, gli stiano preparando un’accoglienza speciale. Già il 2 agosto, nel test con il Barcellona, l’ingresso in campo di Pepito è stato accompagnato da striscioni, applausi, cori. Ma tra due domeniche sarà diverso, ancora più spettacolare. Anche se Sousa decidesse — come è probabile — di non farlo partire tra i titolari. Perché vabbene l’entusiasmo per un giocatore ritrovato dopo un anno di inferno, ma bisogna andarci molto cauti. Finora l’allenatore portoghese ha centellinato il suo impiego: una ventina di minuti con Psg e Benfica, un tempo intero (il secondo) con Barça e Chelsea. Un recupero a tappe non forzate, che deve servire soprattutto a Rossi per ritrovare condizione fisica, fiducia nei movimenti e sicurezza nei contrasti.
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Entusiasmo Rossi, ma rimane una scommessa
La nuova avventura di Pepito: la prudenza di Sousa, il rientro a tappe, il nuovo contratto
D’altronde un conto è disputare amichevoli, anche se contro club prestigiosi, un altro è giocare per i tre punti. E al momento Pepito è da considerare ancora una delle (tante) scommesse della Fiorentina di Sousa. «Con il mister stiamo facendo grandi passi in avanti ma questo è soltanto l’inizio, dobbiamo ancora crescere», ha detto il talento italo-americano tra i padiglioni dell’Expo di Milano dove ha trascorso qualche giorno di riposo. Ieri è tornato insieme ai compagni ad allenarsi in vista delle ultime amichevoli (il 14 agosto alle 19 contro la Lucchese a Lucca, il 15 allo stesso orario con i greci dell’Iraklis a Montecatini) prima dell’inizio del campionato. «La squadra sta bene e non vediamo l’ora di iniziare, speriamo di fare una grande stagione. A livello personale sto lavorando bene, sono motivato, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Mancano soltanto due settimane al via e vogliamo fare bene».
Già, ora arriva la parte più difficile: mettere in pratica tutto ciò che di buono si è visto nella fase di preparazione. Con Pepito almeno al 70% la Fiorentina ha un’arma in più per confermarsi ai livelli degli ultimi tre anni. Ma la parola d’ordine è evitare inutili rischi. E proprio per non mettergli sulle spalle ulteriori pressioni i dirigenti viola stanno cercando di rinforzare pure il reparto offensivo che in questo momento sembra essere quello che — almeno sulla carta — offre più garanzie a Sousa.
Intanto va avanti il confronto tra i dirigenti e il procuratore di Pepito sull’adeguamento del contratto. La proposta del club viola prevede un abbassamento del fisso (ora 2,5 milioni netti a stagione) e la possibilità di guadagnare di più in base al numero di presenze e di gol. Un’altra prova per Rossi, alla vigilia di una stagione che potrebbe rilanciarlo anche in chiave azzurra per gli Europei.
Antonio Montanaro - Corriere Fiorentino
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