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El Hamdaoui, il ‘paperone’ d’Olanda mobbizzato dall’Ajax

P oteva diventare viola di maglia, invece Mounir El Hamdaoui lo è rimasto solo di rabbia. Tra fideiussioni richieste a banche chiuse (tesi del giocatore) e risoluzioni contrattuali bloccate dal …

Redazione VN

P oteva diventare viola di maglia, invece Mounir El Hamdaoui lo è rimasto solo di rabbia. Tra fideiussioni richieste a banche chiuse (tesi del giocatore) e risoluzioni contrattuali bloccate dal mancato accordo sulla buonuscita (tesi degli olandesi), tanti misteri, e una certezza: El Hamdaoui dopo aver fatto pure le visite mediche in Italia non è più andato a gennaio alla Fiorentina. E, mobbizzato e mazziato dall'Ajax in una vicenda tra thriller e farsa, vive un'altra mezza stagione di esilio nella Primavera del club ajacide. El Hamdaoui e l'Ajax vivono da separati in casa da quasi un anno. L'ultima sua partita ufficiale risale al 24 aprile 2011, all'Amsterdam Arena contro l'Excelsior. I problemi però erano iniziati con il cambio di panchina tra Jol e Frank de Boer nel dicembre 2010. L'attaccante perdeva un tecnico «amico» (nel 2005 Jol lo aveva voluto al Tottenham, 5 anni dopo aveva convinto l'Ajax a pagarlo 5 milioni all'Az) e ne trovava uno con il quale le frizioni erano state immediate. Fino alla rottura primaverile, sancita da un brusco confronto nello spogliatoio e dalla successiva dichiarazione di De Boer: «El Hamdaoui non metterà più piede in prima squadra». Promessa mantenuta anche quando l'Ajax ha perso per infortunio tutte le prime punte in rosa: Sightorsson, Bulykin e Siem de Jong. Un ostracismo che gli ha causato la mancata convocazione nel Marocco per la Coppa d'Africa 2012.

Alti, bassi e medi

La carriera di El Hamdaoui è un'altalena continua. Figlio di immigrati marocchini, nasce a Rotterdam nel quartiere multiculturale di Kralingen, lo stesso di Van Persie. Inizia ala sinistra nell'Excelsior; 28 reti in una stagione e mezza lo portano in Premier, ma al Tottenham c'è troppa concorrenza: Defoe, Keane, Kanouté, Mido. Scende in B inglese (Derby County), poco tecnica per le sue caratteristiche, quindi torna in Olanda. Nel Willem II è sfortunato: menisco in frantumi, stagione persa. Lo rispolvera Van Gaal all'Az. Un anno di assestamento, poi il botto: 23 reti, capocannoniere e miglior giocatore di Eredivisie nel 2009, anno dello scudetto dell'Az. El Hamdaoui la butta dentro in tutti i modi: testa, destro, da lontano, acrobazia. La stagione successiva rimane ad Alkmaar nonostante il club sia sull'orlo della bancarotta, e ne fa 20. Poi arriva l'Ajax. La partnership con Luis Suarez inizia col botto (il meglio in Champions contro il Milan, l'uruguaiano si beve la difesa rossonera e manda in rete l'altro) e finisce a botte. I due vengono alle mani negli spogliatoi. A gennaio Suarez va al Liverpool, poco dopo El Hamdaoui finisce ai margini. Cifre alla mano, con 2,1 milioni di euro è il giocatore che ha guadagnato di più in Eredivisie nel 2011. Il Paperone d'Olanda che non gioca mai.

La Gazzetta dello Sport