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El Hamdaoui e Ljajic, gli esami non finiscono mai

Dopo Toni e Jovetic, si aspettano i loro gol

Redazione VN

Li potremmo chiamare «gli altri due». Nel gioco delle coppie viola non ci sono solo Jovetic e Toni, ma anche El Hamdaoui e Ljajic. Personaggi in cerca d’autore dopo aver perso la via. Adem, per esempio. Che non sia un fenomeno ormai è chiaro a tutti. Anche a chi quando fu preso dal Partizan si lanciò in audaci commenti del tipo: «E’ lui quello bravo, altro che Jovetic». Forse ci ha creduto anche lui, e s’è dimenticato l’umiltà. Allenamenti svogliati e abitudini non proprio da professionista. A Firenze le voci corrono in fretta. Dal «mangia troppa cioccolata e non si stacca mai dal computer» di Mihajlovic ai cazzotti di Delio. (...)

L’idea di esser ricordato come il bambino viziato che aveva preso i pugni da un mister in crisi di nervi proprio non gli piaceva. E ha cambiato registro. Fin dal ritiro di Moena. Impegno, sudore e serietà. Sempre al fianco di Jovetic, il suo fratello maggiore. Lo riempie di consigli, Jo Jo. Qualcuno dice lo tenga pure a bada nella vita fuori dal campo. Leggende metropolitane, forse, ma anche no. «E’ ancora un bambino», dice Tomovic, eppure è un Ljajic diverso. Forse perché ha trovato l’amore, e un po’ d’equilibrio. Basti pensare alla partita di domenica e a quel recupero dopo ottanta metri di rincorsa. Roba da non credere. In allenamento è un cecchino. Praticamente infallibile. Adesso ha tre mesi per convincere la società e Montella. Magari a gennaio arriverà un centravanti e Ljajic finirà ancora sul mercato. Oppure no. Dipende da lui. (...)

E poi El Hamdaoui. Un altro col caratterino altamente infiammabile. Impulsivo e deciso, con un enorme talento nei piedi. Il problema è gestirne l’esuberanza. Viene da quattordici mesi di stop, eppure vorrebbe spaccare il mondo. Nella testa dell’aeroplanino è la prima scelta. Per caratteristiche, Toni a parte, è il più prima punta di tutti. Si muove, si allarga, ma ha anche peso e centimetri. L’aver osservato il ramadan, in estate, lo ha rallentato nella ricerca della miglior condizione e qualche acciacco è normale. Adesso sta bene, e non vede l’ora di giocare. Difficile che a Parma parta titolare. Più semplice che Montella punti sull’altro. E quindi su Ljajic. In questo strano gioco delle coppie c’è solo una certezza. Jovetic. Il resto è un mondo tutto da scoprire. La lucida follia di Mounir, la leggerezza di Adem. Dopo Toni, segneranno anche loro?

Matteo Magrini - La Repubblica