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Ecco le punizioni di mago Vio

Gli schemi originali del collaboratore di Montella…

Redazione VN

Uno schema tira l'altro. Certo, sarà difficile per Gianni Vio — il mago delle punizioni voluto nel suo staff da Montella — provare in ritiro tutti i «4.830 modi per battere un calcio piazzato». Ma almeno sta cominciando a farlo. Ieri mattina, infatti, ha portato in campo le sue prime idee. Quelle che — soprattutto con il Catania di Walter Zenga — hanno stupito pubblico e avversari (è rimasto nella storia il gesto di Plasmati, che si abbassò i pantaloncini per distrarre il portiere prima di un calcio di punizione).

Fin dalle 9,30 sul terreno di gioco del «Cesare Benatti» di Moena si sono viste sia le classiche sagome che simulano una barriera schierata sia i birilli, utili per delimitare le zone di competenza di ogni giocatore. Dopo una breve sessione di addominali ed esercizi in palestra, il primo gruppo di viola si è messo a disposizione del collaboratore di Montella e ha iniziato a provare schemi davvero originali: nel primo, Cerci e Olivera hanno calciato una punizione in posizione laterale a sinistra. Sei compagni nel frattempo (i due centrali Felipe e Nastasic, più Jovetic, Lazzari, Pasqual e Cassani) si sono sistemati, in fila indiana, all'altezza della linea dell'area di rigore. Al fischio di Vio poi, tutti correvano in diagonale verso la linea di fondo, per poi rientrare in posizione centrale (ed eludere così il fuorigioco) in attesa del cross. Il secondo esercizio (simile al primo), ha preso il via da un calcio di punizione (o un calcio d'angolo) sempre sulla sinistra, con la differenza che stavolta i sei in attesa del pallone (pur partendo sempre in fila indiana) hanno tracciato linee diverse: due sul primo palo, due in mezzo e due sul secondo. Vio e Montella, che come sempre non si è perso un'azione, spesso hanno fermato il movimento degli attaccanti, per correggerli e chiedere attenzione.

Cerci dopo una mezz'ora di schemi ha detto basta, per un dolore al flessore della coscia che gli ha però impedito di disputare l'amichevole del pomeriggio. Vio nel frattempo ha spostato la barriera in posizione centrale: sul pallone stavolta si sono messi Jovetic e Olivera, con il compito di calciare direttamente in porta, seguiti, con gli occhi e le gambe, dai soliti sei, i quali invece si sono catapultati in area di rigore a caccia di una respinta di Lupatelli o di una palla vagante da spingere in porta.

Olivera, due gol nei primi tre tiri, si è preso gli applausi dei collaboratori di Montella, Jo-Jo invece ha stentato colpendo spesso la barriera, salvo poi azzeccare la parabola perfetta per un gol che gli è valso gli applausi dei tifosi in tribuna.

Dulcis in fundo, lo spettacolo dell'Aeroplanino. Dopo che anche il secondo gruppo (con tra gli altri Vargas, El Hamdaoui, Roncaglia e Ljajic) ha completato gli esercizi, l'Aeroplanino si è soffermato con Jovetic e Pasqual a provare calci di punizione a sorpresa, dal limite dell'area. Montella ha mostrato il movimento a Jo-Jo e per due volte di fila (sempre di destro) ha fatto secco «Lupo» con un paio di diagonali da bomber di razza. Presto Montella e Vio torneranno a lavorare su punizioni e calci d'angolo. Come insegna il 57enne veneziano ex bancario, dire che saper calciare una punizione «aumenta del 30% per cento le possibilità di segnare è una provocazione al contrario: in realtà la percentuale è molto più alta».

Leonardo Bardazzi - Corriere Fiorentino