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E’ una Fiorentina alla rovescia: discute le certezze, rivaluta i minori

L’ascesa di Vargas e Neto fa da contraltare al momento negativo di Borja e Gonzalo. L’incipit dell’articolo di Ferrara

Redazione VN

Fiorentina alla rovescia. E dai, siate sinceri: un anno fa di questi tempi avreste mai immaginato una rivoluzione delle coordinate di questo genere? No, vero? Allora avevate dei punti fermi, più stabili e inamovibili delle statue dell’isola di Pasqua e della cupola del Duomo. Gonzalo, per esempio. Pensavamo tutti: nessuna invasione di cavallette, nessun meteorite in rotta di collisione col pianeta Terra, senza neanche un Bruce Willis pronto a sacrificare la vita, potrà strapparmi di dosso la certezza sull’affidabilità del chitarrista difensore argentino. Tostissimo e gentile, veloce e carismatico, rockettaro e fedele: Gonzalo non si discute mai. O non si discuteva, per lo meno. E ora? Ora una piccola crisi ci può stare. Tiri due anni la carretta giocando sempre titolare, pure le amichevoli coi pulcini, e allora ci sta che un giorno scoppi. Un po’ di riposo, appunto. Questo hanno pensato in tanti dopo le ultime prove non degne di un leader dell’area di rigore. All’improvviso più che un rocker Gonzalo sembrava pronto per entrare in un’orchestrina di liscio di periferia, quelle del tipo “Tatiana e i suoi ragazzi”. Serve pazienza. Un po’ come l’ha avuta Borja Valero. E Montella con lui. Anche lo spagnolo a un certo punto è sparito dai radar, inghiottito dentro un triangolo delle bermuda versione Campo di Marte (Scheggi- Affrico-Bar Marisa) insieme al collega argentino. Calo di adrenalina, di forma, di entusiasmo e di chissà cosa. Forse la sindrome del contratto a vita colpisce anche i più devoti alla causa? Ma no, meglio ricordare che sia Gonzalo che Borja sono stati spremuti bene in due anni fitti fitti. E allora una piccola pausa ci sta. Piccola, però. Speriamo che queste due settimane siano utili alla rinascita: lo spagnolo sembra in ripresa, l’argentino si vedrà.

Ma la storia buffa (si fa per dire) è che questo mondo rovesciato si è rovesciato per davvero. Uno va allo stadio e sente un tifoso che urla verso la panchina: Montellaaa, metti Vargas! Sì, proprio così. Per dei punti fermi che ti deludono c’è un peruviano che ti ha sorpreso come il finale di un action movie di quelli fatti bene. Ora la gente vuole in campo il Loco. Qualche mese di dieta e lavoro duro e il peruviano già aveva dato segni di sé la scorsa stagione. Ma adesso, diciamocelo, è uno dei pochi in condizione. E poi Neto, il portiere che nell’autunno del 2013 avresti scambiato pure con il numero 12 della Lastrigiana.

L'articolo completo di Benedetto Ferrara nell'edizione odierna de' La Repubblica!