Questa mattina vi abbiamo parlato della questione stadio, con non poche limitazioni legate alla possibilità di costruire la nuova casa della Fiorentina. Il dossier del Corriere Dello Sport riparte anche dall'ipotesi di poter ristrutturare il vecchio Franchi, attualmente home sweet home dei viola, sottolineando come le operazioni di un'eventuale rimessa a punto non siano così semplici come si può pensare. Infiltrazioni d'acqua, servizi igienici da rifare, illuminazione con lampade antiche e non più sul mercato, tanto per citare alcuni aspetti. Inoltre, la concessione dello stadio e del Centro Sportivo scade nel prossimo 2022: fino allo scorso giugno sono stati sborsati 950.000 euro l'anno, mentre da qui alla scadenza il costo salirà a 1,1 milioni. A questi si aggiungono i lavori di piccola manutenzione, migliorie sotto il profilo business o adeguamenti UEFA, risoluzione di criticità nell'impianto, primo soccorso, tutte spese a carico di ACF.
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E il vecchio Franchi fa… acqua. Quanti limiti alla ristrutturazione
Ristrutturare il Franchi? Non è così semplice
A questo si aggiungono gli evidenti danni che il tempo ha arrecato a una struttura vecchia, risalente agli anni '30, per la quale sarebbe necessaria una ristrutturazione completa e sostanziale. Ma i fondi sono inadatti e le limitazioni della Soprintendenza altrettanto evidenti, nonostante si parli di lavori già programmati. La situazione resta ancora tutta in divenire, ma il rischio di rimanere bloccati in una palude è decisamente vivo.
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