Riportare entusiasmo. Missione compiuta. Ricostruire il “fortino”. Missione compiuta. Per ora. La Fiorentina made in Montella prosegue spedita sulla sua strada. Passo per passo, un obiettivo alla volta. Il gioco era il primo tassello per restituire la squadra alla gente. Poi c’era il Franchi. Triste, vuoto, depresso. Firenze aveva perso il gusto di andare allo stadio. Godevano gli avversari, soprattutto. Terreno di conquista per un Lecce (finì 1-2, l’anno scorso) qualsiasi. “Noi in casa non dobbiamo perdere. Mai”. Daniele Pradè l’aveva capito. Per ripartire la Fiorentina doveva riprendersi il suo stadio. Del resto lui se le ricordava bene le trasferte da queste parti, con la Roma. Portar via i tre punti da viale dei Mille era roba per pochi. Poi la depressione delle ultime due stagioni, una passione ammazzata e la sensazione di giocare sempre fuori casa. Nelle prime quattro gare casalinghe del campionato passato arrivarono due vittorie, un pareggio e una sconfitta, con otto gol fatti e quattro subiti. A fine stagione il bilancio recitava: sette successi, sette pareggi e cinque stop. Due anni fa l’avvio fu pure peggio. Mihajlovic iniziò il suo cammino tra le mura amiche con due sconfitte, un pareggio e una vittoria, segnando cinque reti e subendone altrettante. Si riprese nella seconda parte di campionato, e a fine anno il ruolino al Franchi parlava di nove vittorie, sei pareggi e quattro sconfitte. Tante, comunque. Ora, è tutta un’altra storia. I viola hanno la miglior difesa interna della Serie A con una sola rete subita (con l’Udinese), hanno vinto tre volte e pareggiato solo con la Juventus. Un ritmo da scudetto. Al Franchi. Come ai vecchi tempi. Per trovare un avvio tanto forte bisogna tornare alla prima stagione targata Prandelli. Era il 2005/2006 e nelle prime quattro partite a Firenze arrivarono altrettante vittorie, con tredici gol fatti e sei subiti. Era, quella, una squadra capace di meritarsi la Champions League. Solo Calciopoli gliela negò. Oggi nessuno vuol parlare di obiettivi, ma una cosa è certa. “Il Franchi è tornato il nostro fortino”. Parola di Andrea Della Valle.
stampa
E il Franchi torna un fortino
I viola non facevano così bene dai tempi di Prandelli
la Repubblica
© RIPRODUZIONE RISERVATA