Che grande coppia sarebbe stata: uno in porta, l'altro a guidare la difesa, tutti e due con la Fiorentina nel cuore. In modo sincero, ma compassato Andrea Barzagli, senza mezze misure Emiliano Vivano, che la maglia viola l'ha avuta davvero da ragazzino fino ai diciassette anni. Uno che si è tatuato il giglio sul petto e che non ha mai rinnegato la propria fede calcistica anche in piazze scomode come Bologna e Brescia. Caratteri molto diversi, ma senza dubbio la meglio gioventù fiorentina, anche se ad essere pignoli Barzagli è nato a Fiesole ed è vissuto a lungo a Scandicci. Barzagli la Fiorentina l'ha solo sognata quando era alla Rondinella. «Un po' lento» dicevano alle Due Strade, poi è diventato Campione del Mondo, ma sotto la Fiesole, e con la maglia giusta, non ci ha mai giocato, un po' per colpa sua. Perché le cose bisogna volerle fino in fondo, rinunciando a qualcosa, nel caso specifico un bel po' di soldi. Successe nel 2008 quando preferì il Wolfsburg, prima di arrivare nel 2011 alla Juve. Nel frattempo ha vinto molto: scudetto in Italia e in Germania, Mondiale nel 2006, Europeo under 21 nel 2004, vice campione d'Europa questa estate. Viviano invece non ha vinto niente, ma ha riconquistato ciò che gli stava più a cuore, la maglia numero 1 della Fiorentina, quella di Toldo che tanto ammirava quando saliva da bambino i gradoni della Fiesole.
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Due fiorentini dai sogni diversi
Viviano contro Barzagli: scelte diverse sulla maglia viola (COMMENTA)
David Guetta - Corriere Fiorentino
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