"Ho sempre saputo che mi sarebbe bastata un'opportunità per dimostrare chi sono". Esordisce così Bartolmiej Dragowski nell'intervista al Corriere Fiorentino, dove il portiere polacco si racconta a 360°. Sulle sue qualità, neanche lui ha mai avuto dubbi ma lui lavora ogni giorno per migliorare, sapendo che non sarà mai soddisfatto al 100%. Ma "sapevo che avrei dimostrato di essere un portiere che può fare la differenza". Stare in panchina per due anni e mezzo è stata dura per lui, ma Dragowski è rimasto concentrato ("se inizi a pensare ad altro rischi di fare una brutta fine").
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Dragowski/1: “Due anni e mezzo senza giocare, è stata dura. Empoli la svolta, ora sono felice”
Il portiere polacco racconta il suo percorso in viola, con la parentesi di Empoli in cui ha ritrovato continuità
Mollare o crescere? Il portiere viola ha capito la lezione ed è ripartito da Empoli: "E' stato un momento importante perché per la prima volta ho potuto dimostrare il mio valore". Così facendo ha convinto la Fiorentina a ripartire da lui: "Me l'hanno detto subito in estate, ho parlato con il mister, il preparatore dei portieri e mi hanno detto che per loro ero il titolare". Ma oltre a qualche voce di mercato, qualche tentennamento c'è stato: "Venivo da due anni e mezzo nei quali non avevo mai giocato, era normale avere dei dubbi. Ma ora sono molto felice".
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