In piazzetta la davamo a quello “bono”, in campo quasi sempre la diamo a Salah. D’altra parte se sei bravo funziona così. Se poi sei anche generoso, veloce e non egodipendente allora è anche meglio. Non c’è storia: Mohamed Salah è forte per davvero. Anche quando non segna. Lo avevamo capito, sì. Ma prima di partire per Siviglia è bello ricordarselo. In questi giorni non passa un minuto senza che qualcuno che dica una cosa del tipo: «Il Siviglia è favorito», «In finale va il Siviglia» «La Fiorentina gioca un bel calcio sì, ma il Siviglia...».
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Dove osa la Viola, Salah unica certezza nella missione Siviglia
Non segna più come all’inizio, ma l’egiziano è il punto di riferimento della Fiorentina europea
Cose così. Giocatori allenatori, presidenti, addetti ai lavori: tutti dicono Siviglia. Da Maresca a Macìa, passando per chiunque abbia voglia di dire due cose sull’argomento. Ok. Intanto giochiamocela. E la Fiorentina, comunque, non ha certo paura di partire sfavorita. La davano fuori col Tottenham, quindi... E poi c’è Salah. E c’è una squadra che cambierà quasi certamente pelle affidando poi al suo piccolo Bolt le ripartenze. Gli spagnoli sono forti in attacco e nel mezzo, ma dietro soffrono sempre un po’. Montella da tempo considera l’egiziano la sua arma impropria, anche perchè il ricciolo è una vera scheggia impazzita. Lo puoi mettere dove ti pare, ma lui poi segue il suo istinto. E lo fa senza nascondersi o risparmiarsi mai e cercando sempre di dialogare con i compagni, anche se non sempre viene capito. Troppo veloce di testa e di gambe. Troppo forte.
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