Centosei giorni dopo si torna a giocare. Dopo lo scialbo pareggio a reti bianche di Udine finalmente torna la Fiorentina. Le cicatrici sono impossibili da cancellare, ma la leggerezza che riesce a trasmettere questo sport favorirà il ritorno necessario alla normalità. Il virus ha colpito da vicino la squadra viola, positività, sia nei giocatori che nei membri dello staff tecnico e sanitario: i primi sono stati Pezzella, Vlahovic e Cutrone. Poi il virus ha colpito altri giocatori ( tutti guariti e pronti per tornare a giocare) ma anche il tecnico Iachini, il direttore sportivo Pradè, il medico della società Pengue, scrive La Repubblica Firenze. In questi tre mesi e mezzo la società però non è stata certo immobile, il tema stadio ha acceso il dibattito tra i tifosi viola. Campi Bisenzio per un nuovo impianto o restyling del Franchi per una soluzione, almeno sulla carta, più semplice e veloce. I tifosi si sono schierati per avere presto un nuovo stadio all’altezza e le prossime settimane potrebbero essere finalmente decisive in questo senso. Adesso però a parlare sarà di nuovo il campo: dodici partite in quaranta giorni. La Fiorentina avrà la possibilità di dare una svolta importante alla sua stagione e per farlo avrà bisogno di essere trascinata da Federico Chiesa. In attesa di definire il suo futuro, il nativo di Genova dovrà caricarsi sulle spalle la squadra avvalendosi dei rientri di Ribery e Kouame per dare un senso a questo strano, nuovo, surreale finale di stagione.
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Dopo tre mesi e mezzo di Stadio, si torna a giocare. E’ l’ora di Federico Chiesa
Sarà il campo ad essere di nuovo il protagonista in casa Fiorentina
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