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Dietrofront: “Quella di Monti una battuta”. Le reazioni

«Quella del Presidente era solo una battuta». Il ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri usa l’estintore per spengere l’incendio nato da quel «desiderio» espresso il giorno prima dal ministro Monti, l’ipotesi...

Redazione VN

«Quella del Presidente era solo una battuta». Il ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri usa l'estintore per spengere l'incendio nato da quel «desiderio» espresso il giorno prima dal ministro Monti, l'ipotesi di sospendere il calcio per 2-3 anni che ha fatto il giro del mondo. «Per questo Paese sarebbe un lutto tale che poi servirebbero non so quanti fazzoletti per asciugare le lacrime». (...) E se la Cancellieri parla di battuta, il pm di Cremona, Roberto Di Martino, la interpreta come «osservazione provocatoria», da prendere cum grano salis, «anche perché il campionato non si fermerà mai».

L'impressione è che Monti abbia voluto dare una scossa a un ambiente abituato a ridurre e a metabolizzare tutto: violenza, debiti, arresti. E per farlo abbia pescato nel vocabolario più duro, mischiando l'attualità delle scommesse alla memoria dello «spalmaperdite» o «salvacalcio» e al ricordo recente dei giocatori costretti dagli ultras a restituire la maglia. Ma il messaggio serve pure per dire: se si parla di pallone non sono un marziano.

Quanto alle altre reazioni, sono sempre le società a guidare l'offensiva. Cambiano, naturalmente, i toni. Barbara Berlusconi, membro del Cda del Milan, dice che «i club non possono più essere fabbriche di debiti ed è inaccettabile che si ripetano scandali come quelli del calcioscommesse. Ora si apra una fase nuova». Ricorda anche però che il calcio «è una risorsa che consente a molte famiglie di vivere per i tanti stipendi che genera. Un giro d'affari di oltre 7 miliardi e mezzo di euro che fa incassare allo Stato un miliardo di euro all'anno». Aggiungendo che «in un momento complicato delle finanze pubbliche, non mi pare poco». Usano toni molto meno soft altri padroni del vapore, Zamparini rincara parlando di «esternazioni a casaccio», Cellino ci vede il «solito lassismo e demagogia politica». Il presidente del Parma Tommaso Ghirardi la spiega così: «Monti ha parlato da tifoso amareggiato, non da grande economista quale è».

Attaccano Monti, invece, due sindaci. Quello di Napoli, Luigi De Magistris, parla di «proposta priva di senso». Orlando, forte del suo 70 e passa di percentuale a Palermo, ci vede «parole poco legate all'animo del popolo». Parla, invece, il presidente Abete e dopo aver snocciolato i numeri virtuosi del calcio, preferisce concedere l'«alibi» al premier: «Fotografa un obiettivo stato di amarezza». Ma poi aggiunge: «Se chiudessero tutte le aziende con criticità, chiuderebbe il Paese». (...)

La Gazzetta dello Sport