Diesse, Adv boccia gli accentratori

Non ci sono soltanto il mercato degli allenatori e dei calciatori a infiammare il calcio italiano. Perché il finale di stagione e un campionato che ha deluso le aspettative della maggior parte delle tifoserie, ha aperto anche la girandola dei dirigenti. La Fiorentina, in realtà, avrebbe potuto giocare d'anticipo visto che l'addio di Corvino risale ormai a due mesi fa. Ma il no di Oriali ha complicato le cose, con i Della Valle costretti a ricominciare tutto da capo. Se infatti la soluzione interna (Guerini-Macia) resta in stand-by, la Fiorentina tornerà a puntare i riflettori anche su chi in un primo momento era stato scartato. Come Lo Monaco, che non ha trovato l'accordo col Genoa e che adesso è tornato sul mercato. «Martedì saprete il mio futuro», ha detto ieri l'ex dg del Catania. Il curriculum è dalla sua parte, ma a bloccarne l'arrivo potrebbe essere lo stesso motivo che ha all0ntanato Oriali: la necessità di gestire in prima persona tutti gli aspetti della società. Un accentratore insomma, un tipo di figura che la Fiorentina ha più volte fatto sapere di non desiderare.

Così come potrebbe essere Daniele Pradé, artefice insieme a Baldini e Capello (e poi Spalletti) del fenomeno Roma, e oggi in attesa di un progetto convincente. Più probabile allora che i viola scelgano un ds emergente che si occupi solamente del mercato, come Sean Sogliano (una cavalcata storica con il Varese, ma anche un mezzo flop a Palermo) oppure Pasquale Sensibile (artefice della favola Novara, dalla C alla A, ma reduce da una stagione difficilissima con la Samp). In questo senso potrebbe tornare di moda anche il nome di Amedeo Carboni con cui, nel caso in cui dovesse arrivare anche Ranieri, insieme a Macia la Fiorentina potrebbe ricreare il gruppo che gettò le basi per l'Europa a Valencia.

Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino