In principio fu l'Inter. Per entrambi. Massimo Moratti il padrone, Diego Della Valle uno degli amici seduti nel cda. In comune la passione per la stessa squadra. E la stessa ambizione. Tenute insieme dal nero e dall'azzurro di quella maglia. Diego andava spesso a San Siro a vedere la partita. Le telecamere lo inquadrarono anche a una gara di Champions quando era già presidente della Fiorentina. Ai tifosi fece uno strano effetto, ma ci passarono sopra. Del resto il passato non si può cancellare in un momento. E a volte rimane per sempre. Come per Mario Cognigni, presidente esecutivo della Fiorentina con una «simpatia», come dice lui per l'Inter. Mentre suo fratello Onorino ha da sempre il cuore viola. Strani casi, storie che si intrecciano. Così a un certo punto la strada di Diego e Massimo, gli ex amici tifosi dell´Inter, si è divisa.
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Diego e Moratti ancora un duello
In principio fu l’Inter. Per entrambi. Massimo Moratti il padrone, Diego Della Valle uno degli amici seduti nel cda. In comune la passione per la stessa squadra. E la stessa …
Il primo scontro è stato sui diritti tv. Estate 2004, la Fiorentina è appena tornata in Serie A e deve ridiscutere tutti gli accordi. Diego a quei tempi credeva ancora di poter cambiare il calcio e chiese aiuto ai suoi amici per introdurre una diversa ripartizione degli introiti, ma gli amici lo lasciarono solo. O quasi. Moratti fu tra i primi a defilarsi e Della Valle ci rimase male. Poi è arrivata Calciopoli. Diego e la Fiorentina furono accusati e condannati, l'Inter non fu neppure sfiorata dall´indagine. E Moratti fu duro con tutti, anche con Della Valle. Salvo poi, anni dopo, scoprire che anche il nome dell´Inter era finito nelle intercettazioni, ma non si sa perché non è mai stato messo agli atti dell´inchiesta.
Non solo, sempre in quei mesi l'Inter tentò di portare via Toni alla Fiorentina contattando direttamente il giocatore, e solo un intervento deciso di Diego Della Valle bloccò un'operazione già chiusa. Comunque Diego, che ha buona memoria e non dimentica gli sgarbi, mesi dopo ha chiesto chiarimenti su Calciopoli all´ex amico. Lo ha fatto pubblicamente, sui giornali e alle tv, usando anche toni accesi. Il botta e risposta con Moratti è andato avanti per settimane e alla fine Petrucci e Abete hanno dovuto convocare un tavolo della pace, a cui parteciparono anche Juve, Napoli e Lazio. Una piccola farsa. Ore di parole e nessun accordo.
Intanto la distanza tra Della Valle e Moratti è aumentata e le due società, Fiorentina e Inter, al mercato si sono sempre ignorate. Questione di orgoglio. E di scelte. Insomma, in tutti questi anni mai niente ha unito Diego e Massimo, anzi il calcio li ha divisi. E forse allontanati per sempre. Almeno fino a quando Diego sarà proprietario insieme al fratello Andrea della Fiorentina.
Poi c´è stata la vicenda Mihajlovic. Il tecnico l´estate scorsa si propose all'Inter, ma anche in questo caso Diego si è messo di traverso e Moratti scelse Gasperini. Ora tocca a Della Valle fare una mossa, e chissà che il nome giusto non sia Oriali, già direttore sportivo quando Diego era nel cda dell´Inter. Intanto domani Diego e Massimo si sfidano sul campo. Uno (Della Valle) rischia la B e ha una squadra a pezzi, l'altro (Moratti) sogna la Champions per dare un senso a una stagione fallimentare.
Giuseppe Calabrese - la Repubblica
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