Diego è tornato. Ieri sera a Milano il numero uno del gruppo Tod’s, proprietario della Fiorentina, è arrivato nel ritiro della squadra. Non accadeva da tempo ed è un ulteriore segnale positivo per i tifosi viola. Diego Della Valle dopo aver cenato con i dirigenti ha parlato una trentina di minuti ai suoi giocatori. «Quest’anno eravamo partiti per tornare in Europa e ci troviamo a vivere una situazione difficile. Nelle vostre facce vedo troppa tensione, dovete ricordarvi di essere giocatori di valore. Nella mia famiglia esiste un motto. Il motto delle tre “d”: dignità, dovere, divertimento. Dobbiamo usare questo motto e ne usciremo fuori ». Diego Della Valle ha usato toni decisi, ma anche incoraggianti e la sua presenza ha lasciato il segno. «Dovete andare in campo ricordandovi chi siete e, anche se qui a Milano ci troveremo ad affrontare una partita molto difficile, se la giocheremo con coraggio e cuore, comunque finisca sarà l’inizio di un nuovo cammino».
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Diego Della Valle: “Giocate con cuore e coraggio”
Finalmente torna Diego e incontra subito i calciatori viola. (COMMENTA)
Serviva il padrone. Serviva una nuova stretta di mano. E così, nel momento dell’emergenza, Diego va in ritiro e Andrea arriva per un lungo weekend che resterà nella testa di tutti come il fine settimana della riconciliazione. Perché questa volta restare sul molto vago non è più possibile. I Dv hanno capito gli errori, hanno deciso di cambiare strada. Finalmente. Spogliatoio da rivoluzionare, un dirigente di calcio degno di questo nome (Oriali?) da aggiungere all’organigramma esistente. E poi anche altro. Adv ne ha parlato prima ai giornalisti. E ieri, invece, ai rappresentanti del tifo, quasi tutta gente, tra l’altro (cosa buffa), più anziana di lui.
Questo meeting tanto atteso ha lasciato tutti contenti: i Della Valle hanno voglia di rimettere la Fiorentina sulla strada giusta. E anche di fare a pezzi questa lastra di ghiaccio sistemata tra la proprietà e la città. Ci sta che il discorso sullo stadio abbia un suo peso nella vicenda. Ma stare ora a parlare di progetti immobiliari con il Lecce sotto di cinque punti non è proprio il caso. Come si dice: prima salviamoci, poi faremo i conti. E va detto che in questi giorni di riconciliazione globale anche l’idea di mettere da parte antichi veleni è stata quella vincente. Perfino sulla ormai polverosa questione Prandelli sono cambiati i toni. Non che ci sia qualcosa in ballo. Non ora, per lo meno. Anche perché Delio Rossi ha un contratto e la correttezza nei suoi confronti è fondamentale. Ma è chiaro che ripartire su una strada tutta nuova e riaprire un ciclo intrigante e appassionante impone scelte forti e magari creative e coraggiose. La voce di un Prandelli 2 nasce dal fatto che il ct quasi certamente lascerà la nazionale dopo l’Europeo. La voglia di club è tanta. E anche, va detto, quella di Fiorentina. Lui e Diego si sono sentiti per telefono mesi fa. Un modo per chiarirsi su incomprensioni che avevano lasciato un segno profondo nell’orgoglio dei due, sulla pelle della città e sul destino di una squadra finita allo sbando. Chiaro che l’addio del diesse ha rimesso in moto voci, fantasie e congetture. Nei fatti al momento non esiste alcuna idea concreta. Ma se non altro il desiderio di mettere una pietra sopra a questioni che hanno turbato e diviso a lungo la città significa che la voglia di ricominciare per davvero c’è. Con chi e per andare dove lo capiremo un po’ più in là. Oggi sappiamo che i Dv alla Fiorentina ci tengono ancora parecchio. Lo ha detto Andrea, lo ha dimostrato Diego. Giusto fidarsi.
Benedetto Ferrara - la Repubblica
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