Adesso tutti dicono la stessa cosa: mi raccomando, cerchiamo di volare bassi con Berna. Insomma, non ne parliamo troppo. Guardate Montella: dopo la vittoria col dopolavoro bielorusso ha giustamente esaltato il timido Josip (ne aveva bisogno) e tenuto i toni bassi sul biondo Federico, limitandosi a ricordare che ha ancora molto da imparare e aggiungendo però un commento tecnico che in realtà è il migliore dei complimenti, perché va oltre l’applauso o la pacca sulla spalla: «Bernardeschi può giocare anche prima punta», ha detto l’allenatore della Fiorentina. Questo significa che se il ragazzo tiene la testa sulle spalle e non tradisce le aspettative il suo futuro non sarà solo quello di un esterno veloce, tecnico e potente che sa vedere i compagni ma anche la porta. Lui può diventare un attaccante universale. E micidiale, magari.
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Diciamocelo sottovoce: Bernardeschi studia da star
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara su La Repubblica
Certo, da qui al futuro c’è tempo. Ma Berna uno spazio lo troverà di sicuro. La sua presenza è sempre più decisiva. Il problema semmai è che se cerchi un paragone lo devi fare a bassa voce. Si rischia la blasfemia. E quindi bisogna fare duemila premesse, per precisare che si parla di una lontana idea, di un possibile modello, di qualcosa di vagamente somigliante nei movimenti, della posizione in campo e un po’ anche nella potenza fisica. Ok, lo diciamo: l’idea sarebbe Cr7, ma non vi arrabbiate. Il giovane Cr7 con le dovute proporzioni. D’altra parte Berna non ha mai nascosto la sua ammirazione per quel giocatore capace di tutto, misto di potenza e leggerezza, di potere e fantasia. Certo, la distanza è notevole. E Bernardeschi dovrà dimostrare di avere la testa per gestirsi e vivere questo mestiere con la giusta ambizione ma anche con una grande umiltà.
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L'articolo integrale di Benedetto Ferrara nell'edizione odierna de' La Repubblica!
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