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Diakitè, un ottimo esordio

Bene il difensore, le riflessioni di Repubblica

Redazione VN

Magari nella scelta di Montella c’era anche della scaramanzia. Del resto, Modibo Diakitè, è uno che di Coppa Italia se ne intende. Nella sua personale bacheca infatti, ce ne sono già due, entrambe vinte con la Lazio. Una, da protagonista, nel 2008-2009. L’altra, quella dell’anno scorso, vissuta da spettatore d’eccezione visto che Lotito (a causa del mancato rinnovo di contratto) lo aveva messo fuori rosa. Ieri, invece, l’esordio in maglia viola. Insomma, questo torneo è nel suo destino. Una grande occasione, perché con l’infortunio di Tomovic e il rendimento (basso) di Roncaglia l’ex Sunderland può serenamente giocarsi un posto da titolare. Anche per questo, forse, Montella lo segue con una cura particolare. Fin dall’inizio. Lo chiama, gli spiega (e rispiega) i movimenti da fare. Il ragazzo ascolta, e prova a eseguire. Attento, quasi timido. Rispetto alle (sue) abitudini infatti spinge pochissimo. Quasi nulla. Probabilmente, gliel’ha chiesto Montella. Peccato che qualche volta si distragga un po’ sulle ripartenze dell’Udinese. Talmente concentrato nello stare vicino ai centrali da lasciare qualche metro di troppo a Gabriel Silva. Non a caso il tecnico, appena possibile, lo richiama ancora. Ogni pausa è buona per un consiglio. Nel complesso, però, si difende bene, e quando si sgancia dimostra di poter essere utile. Un esordio normale, per intendersi. Ma un buon esordio.

la Repubblica