La Nazione in edicola questa mattina si concentra sul profilo di Abdou Diakhaté, talento classe 1998 della Fiorentina Primavera. Il capitano deve ancora riprendersi dall'infortunio patito nella finale scudetto contro l'Inter e non è rientrato nei piani della Prima Squadra di Pioli, ma la sensazione è che il suo saluto - a differenza di altri come Gori, Ranieri o Cerofolini - sia un addio. Il suo contratto scade infatti nel 2019 e il ragazzo non ha praticamente mai avuto modo di confrontarsi con il calcio dei grandi: il suo entourage spinge per una partenza con la sensazione che la Fiorentina non sia orientata a prolungare il contratto, mentre la posizione del club è diversa e sta valutando il da farsi con un prospetto giudicato fino a qualche anno fa un talento emergente. La strada sembrava essere tracciata con il ritiro con Sousa e la partecipazione all'ICC, ma poi qualcosa si è rotto: alla base un'incomprensione con il tecnico nel 2015 e l'esclusione dalla Prima Squadra. Attualmente, quindi, dopo un matrimonio mai definitivamente sbocciato, Diakhaté può guardarsi intorno e, intanto, raggiungerà a breve i compagni nel ritiro di San Piero A Sieve.
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Diakhaté, il talento precoce dal futuro incerto
Focus sul capitano della Primavera viola, sempre più eterno incompiuto
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