Un'occhiata alla Champions, « perché siamo tutti lì e ce la giochiamo », e un posto in Europa League che per il momento è tinto tutto di viola. Andrea Della Valle, il patron della Fiorentina, è raggiante. Lo è stato pure durante la gara, quando le telecamere e gli obiettivi lo hanno inquadrato ballare in occasione dei gol della sua squadra. Si rabbuia solo quando gli viene fatta l'ennesima domanda sul tormentone Jovetic e solo lì sbotta: « Con Stevan parleremo a maggio: io non ne posso più. Ci vuole rispetto per i tifosi. I procuratori fanno il loro mestiere, è evidente, ma adesso è il momento di goderci la vittoria, il resto non conta ». Può parlare Ramadani, dunque, ma alla fine l'ultima parola spetta a lui e al giocatore, esattamente come accaduto la scorsa estate. Intorno, la sua gente pare dargli ragione. Stop al mercato, quello in uscita, stop a tutto. C'è una stagione da vivere senza distrazioni. Della Valle non si nega a nessuno, soprattutto alla sua gente: « La gioia più bella - dice rivolgendosi proprio a loro - è stare in mezzo ai miei tifosi. Adesso dobbiamo restare concentrati sul campionato, a cominciare dalla delicata trasferta contro il Cagliari, mai facile da sempre. Poi arriverà... la partita, quella che tutti noi aspettiamo con trepidazione, ovvero il faccia a faccia col Milan davanti alla nostra gente. L'unica preoccupazione che ho, in questo senso, sono solo i tanti diffidati che abbiamo. Però dico a tutti che non dobbiamo cedere al pessimismo. Nel calcio così come fuori ».
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Della Valle si scatena: balla e sogna la Champions
Un’occhiata alla Champions, « perché siamo tutti lì e ce la giochiamo », e un posto in Europa League che per il momento è tinto tutto di viola. Andrea Della …
Prima dell'inizio della gara, in tribuna c'era anche lui alla consegna delle targhe a Giancarlo De Sisti, capitano del secondo scudetto che pochi giorni fa ha festeggiato settant'anni, e ai figli di Armando Segato, vincitore del primo tricolore nel quarantennale dalla sua scomparsa. La Fiesole, invece, si è stretta intorno alla piccola Sofia, alle prese con una battaglia per una cura a base di cellule staminali.
Corriere dello Sport-Stadio
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