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Delio, i retroscena post rottura e la voglia di vendetta

Il tecnico minacciò la causa legale dopo il licenziamento della Fiorentina

Redazione VN

Angelo Giorgetti su La Nazione si concentra su Delio Rossi, prossimo avversario della Fiorentina con la sua Samp, tornando su alcuni retroscena dei mesi scorsi. Licenziato in tronco e senza stipendio dopo il balzo pugilistico contro Ljajic (maggio 2012), il tecnico incaricò i propri legali di contrastare la decisione della Fiorentina: la lettera inviata dagli avvocati dell’ex allenatore è conservata negli archivi della società viola, anche se dalle minacce di causa non si è poi mai passati agli atti concreti. Una storia finita male, come spesso succede nel calcio: i Della Valle furono obbligati dall’evidenza dei fatti a prendere una decisione non semplice.

Da allora Rossi e il mondo viola non si sono più incrociati. Succederà domenica per Samp-Fiorentina, partita che per i blucerchiati (a galleggio con nove punti di vantaggio sulla terz’ultima) potrebbe valere meno di zero se in ballo non ci fosse l’avvelenatissimo dente di Delio. Che a Genova comunque è riuscito a rimettere in sesto la baracca recuperando, fra l’altro, il disperso Palombo e alzando la media punti di una squadra che dal maggio 2012 al dicembre 2012 è migrata fra le mani di sette allenatori. Anche in Liguria, Rossi fa una vita da emigrante lontano dal centro (in un albergo di Nervi) e si presenta al campo di allenamento parcheggiando la sua super utilitaria Nissan fra i suvvoni del calciatori. Vita più tranquilla, anche se contro la Roma gli è partita la vena contro Burdisso e si è beccato una megamulta dalla società. Anche questa volta, niente ricorso: ai nervi e al portafoglio non si comanda.