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Dall’inferno al paradiso, la storia di Pepito

Una carriera internazionale, tanti gol e il doppio grave infortunio

Redazione VN

Grande talento, straordinario fiuto del gol (ha segnato all’esordio nei tre principali campionati d’Europa: Premier League inglese, serie A italiana e Liga spagnola), ma anche tanta sfortuna e altrettanta voglia di tornare al vertice. Ecco Giuseppe Rossi, il grande colpo di mercato della Fiorentina: proprio a Firenze cerca le sue rivincite dopo i due gravi infortuni al ginocchio dai quali sta recuperando. A marzo, infatti, dovrebbe essere disponibile per Montella, con la Fiorentina che punta su di lui per il futuro.

Nato negli Stati Uniti (a Teaneck nel New Jersey), nel 1987 proprio il 1° febbraio, lo stesso compleanno di Gabriel Batistuta, Giuseppe Rossi è alto un metro e 73 centrimetri e pesa 73 chili. La sua carriera è davvero molto internazionale (un bel viatico per le ambizioni europee dei viola) e spazia tra Manchester United (cinque presenze e un gol in prima squadra dal 2004 al 2006), Newcastle (undici presenze nel 2006/2007), Parma (19 presenze e nove reti nel 2007) e, soprattutto, Villarreal. Proprio in Spagna, infatti, questo talento che il campionato italiano non riuscì a valorizzare (e che recupera ora grazie alla Fiorentina) esplode e in cinque anni gioca 136 partite con 54 gol in campionato, 7 nella Coppa del Re e 21 nelle coppe europee.

Anche in Nazionale si mette in evidenza e, dopo un’ascesa nelle formazioni giovanili (nell’Olimpica segna 6 gol in altrettante gare) viene chiamato da Lippi e poi da Prandelli, collezionando 27 presenze e segnando sei reti. Il suo è un talento naturale, tanto da meritarsi il soprannome di “Pepito”, datogli da Enzo Bearzot (il ct del mondiale azzurro del 1982) per le sue caratteristiche che lo avvicinano al grande Paolo Rossi, a sua volta detto “Pablito”. Il suo nome è da tempo accostato alla Fiorentina e la scorsa estate anche Borja Valero (che è stato suo compagno nel Villarreal) lo sponsorizzò con decisione e con una sorta di profezia: «Ci siamo salutati e gli ho detto che spero di averlo presto come compagno di squadra a Firenze». Insomma, un giocatore apprezzato e molto ricercato a livello internazionale, ma la sfortuna l’ha fermato con due gravi infortuni al ginocchio destro. Prima la rottura del crociato il 26 ottobre 2011, in occasione della sconfitta del Villarreal al ‘Bernabeu’ contro il Real Madrid. Operato due giorni dopo, l’attaccante aveva cominciato la sua corsa contro il tempo per rientrare in tempo per guadagnarsi la convocazione di Prandelli per gli Europei di Polonia e Ucraina. Purtroppo, però, Rossi vivrà i brillanti Europei azzurri solo da spettatore, perché il 12 aprile dello scorso anno, in allenamento, arriva il nuovo infortunio, sempre allo stesso legamento. Per Rossi è un colpo duro, servono nuove operazioni e altri mesi di riabilitazione. Un calvario che, finalmente, sta per finire e la rinascita di “Pepito” si tingerà di viola. Forse già da domenica come tifoso eccellente allo stadio (lunedì probabili le visite mediche e la firma) e da marzo per contribuire sul campo al ritorno della Fiorentina in Europa.

Roberto Davide Papini - La Nazione