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Dalle valigie ai gol la rivincita di Ljajic

Il ragazzo cresciuto a pallone e nutella si gode la sua rivincita. La doppietta realizzata contro l’Inter è il biglietto da visita del nuovo Adem Ljajic. Strana storia quella del …

Redazione VN

Il ragazzo cresciuto a pallone e nutella si gode la sua rivincita. La doppietta realizzata contro l'Inter è il biglietto da visita del nuovo Adem Ljajic. Strana storia quella del talento serbo acquistato da Corvino bruciando sul tempo il Manchester United. Un investimento da sei milioni e mezzo, una cifra da giocatore importante. Jo-Jo, tanto per capirci, è costato poco di più. Soldi che sembravano bruciati dopo la rissa da far-west con Delio Rossi. Una delle pagine più amare della gestione Della Valle chiusa con l'esonero del tecnico e col giovanotto messo in castigo con le valigie già pronte. Bocciato dalla società, dallo spogliatoio, dalla stragrande maggioranza dei tifosi. «Lo portiamo in ritiro in attesa dell'offerta migliore», avevano spiegato a luglio gli uomini mercato della Fiorentina. E qualche proposta intrigante c'era già: il Torino, pronto a mettere sul piatto anche Bianchi.

Al terzo allenamento lo scenario è cambiato. «Lasciatemi il tempo di valutare meglio Ljajic». Parole e musica di Vincenzo Montella. E' stato un innamoramento lampo quello tra l'aeroplanino e il talento serbo. Fatto di sfide sui calci piazzati e di continui consigli tattici. Il ragazzino ha capito al volo che per lui stava passando un altro treno. Offerte interessanti sul fronte mercato sono continuate ad arrivare, anche dalla Spagna, ma Adem ha ordinato al suo procuratore di lasciar perdere. Dopo le tante incomprensioni con i suoi vecchi allenatori finalmente aveva trovato il maestro giusto. Anche il destino gli ha dato una mano. Montella in estate aspettava un attaccante rapido e di talento da affiancare a Jo-Jo. Ma dal mercato era arrivato solo El Hamdaoui che, tra l'altro, durante il ritiro poteva allenarsi solo in maniera parziale per il Ramadan. E, allora, avanti con Ljajic. Piedi buoni e in più un feeling naturale con Jovetic, una specie di fratello maggiore. L'aeroplanino lavora su questa coppia slava. Per qualità tecniche e tattiche può funzionare. Il problema, come ha spiegato lo stesso Montella alla vigilia della partita contro l'Inter, è che «Adem deve imparare a essere più decisivo nella fase conclusiva». Beh, fino alla doppietta contro l'Inter il bilancio era di una sola rete contro il Bologna. Una miseria. E tante occasioni bruciate. «Non crescerà mai» era stato il commento di quasi tutto il pianeta viola. Ma, stavolta, Ljajic non si è chiuso in se stesso, non ha mollato la presa. Segno di una nuova maturità. E' andato in panchina, ha aspettato il momento giusto che è arrivato nella magica notte del Franchi. Una doppietta che riapre i giochi. Per il presente ma anche per il futuro. «Ljajic è in un momento di grande crescita come calciatore e come uomo. Noi dovevamo darlo via ma dopo i primi giorni di ritiro è venuto a parlarci e ci ha stupito. Il contratto di Ljajic scade nel 2014 e noi stiamo lavorando per rinnovarlo. Non dovrebbero esserci problemi visto che lui vuole restare a Firenze» ha spiegato il diesse Pradè.

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Luca Calamai - La Gazzetta dello Sport