La novella dello stento ha trovato il lieto fine. Marcelo Larrondo è praticamente viola. Per l´ufficialità bisognerà aspettare l´inizio della prossima settimana (la firma è prevista per lunedì o martedì) ma Fiorentina e Siena ieri a Milano hanno raggiunto l´accordo a lungo inseguito. Come previsto infatti, le società si sono incontrate a margine dell´assemblea di Lega e hanno limato gli ultimi dettagli. Un milione e trecentomila euro per la comproprietà. Alla fine ha "vinto" Pradè, che non voleva spendere un centesimo in più per questa operazione.
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Dal Viareggio alla Serie A: Larrondo in cerca di gol
Il punto sull’attaccante secondo la Repubblica
Montella sperava di averlo a disposizione già domani a Udine, e invece dovrà aspettare ancora un po´. Non velocissimo, Larrondo è bravo soprattutto nel gioco aereo e spalle alla porta. Il vice Toni perfetto, in teoria, a patto che la cura Montella riesca a togliergli quel velo di malinconia che lo accompagna ultimamente. Scoperto al Torneo di Viareggio 2008 con la maglia del River Plate, Larrondo è arrivato a Siena con l´etichetta di promessa da far crescere senza troppe pressioni. Forse qualcuna in più non sarebbe guastata. Dopo un anno in Primavera, l´esordio in Serie A è arrivato nel novembre 2009, contro la Lazio, ma per festeggiare il suo primo gol i tifosi senesi hanno dovuto attendere fino al 21 marzo 2010 contro il Bologna. In Serie B, con Conte in panchina, l´argentino ha vissuto una stagione discreta ma poco continua: 27 presenze e 6 reti. Di nuovo in A, il feeling con il gol è tornato ad essere complesso e, in 14 apparizioni, l´attaccante di Mendoza ha messo a segno un solo gol, su rigore contro l´Atalanta. Quest´anno doveva essere l´anno del suo decollo: dopo gli elogi di Sannino, l´ex allenatore Cosmi aveva puntato forte su di lui ma poi la squalifica di 3 mesi, per via della vicenda calcioscomesse, ha intristito Marcelo che, dal ritorno in campo a novembre, ha raccolto solo 4 gettoni tra campionato e Coppa Italia. Chissà che il viola non diventi il colore del suo rilancio.
la Repubblica
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