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Dal tutto al niente ma sempre a testa alta

L’analisi di Benedetto Ferrara (COMMENTA)

Redazione VN

Una partita dominata col gioco e persa per un paio di leggerezze difensive. Un vero peccato, figlio delle assenze e della stanchezza: quella di Rossi, per esempio, che Montella ha dovuto togliere (come previsto) senza aggiungere una vera punta. Lì la partita è svoltata dalla parte dell’Inter, anche grazie a un’uscita surreale di Neto, che tra i pali aveva fatto bene ma con quei pugni nel vuoto in pratica ha regalato il gol a Cambiasso. Sarebbe però ingiusto dare al portiere tutte le colpe. In realtà la Fiorentina merita anche applausi per la prova di personalità su un campo certo difficile. Però sconfitte come questa fanno male. Pensando agli assenti e a come si era messa la storia.

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La Fiorentina c’è. E lo dimostra il fatto che per un tempo Neto lavora quasi zero. Poi quel secondo tempo un po’ folle. Un rigore meritato e realizzato alla grande da Rossi, che poi esce, lasciando il posto a Ilicic. Squadra senza attaccanti, e così l’Inter ritrova la fiducia che le serve. E che Neto le regala con una uscita a vuoto. E’ il pareggio. E il preludio del sorpasso. Insomma, da tutto a niente a stretto giro. La sensazione non è piacevole. Ma è giusto dire che la Fiorentina ha giocato, ci ha provato e alla fine ha perso: in casa dell’Inter, senza Gomez, Cuadrado e Pizarro. Ci poteva stare, certo. Ma così fa male, però.

Benedetto Ferrara - La Repubblica