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Da Delneri a Di Carlo: quanti sgambetti del Chievo

A Firenze spesso batoste inattese

Redazione VN

Mettiamola così, peggio dell'anno scorso non potrà andare. Nella stagione scorsa infatti, il Chievo si fece beffe della Fiorentina, battendola sia all'andata che al ritorno: al Bentegodi, sotto un acquazzone che pareva un presagio, la panchina di Mihajlovic saltò dopo che un gollonzo di Luca Rigoni aveva sancito l'ennesima sconfitta viola della stagione. Al ritorno non andò meglio, anzi. Con Delio Rossi in panchina, la Fiorentina stentava contro chiunque e coi canarini veronesi il trend venne confermato in tutto e per tutto. Pellissier portò in vantaggio gli ospiti, poi Adem Ljajic nella ripresa si inventò una punizione perfetta (fu quello l'unico suo gol dell'anno) che pareggiò la partita: la prodezza del serbo però non bastò neppure a guadagnare un punticino, visto che nel finale, Luca Rigoni, sempre lui, bucò ancora Boruc per l'1-2 definitivo, con tanto di sonori fischi del Franchi. Rigoni comunque non è l'unico protagonista delle sventure viola contro il Chievo.

Ricordate l'ultima stagione di Prandelli e quello sciagurato finale di stagione? Era il 25 aprile 2010, quando i viola, ormai senza motivazioni e con l'allenatore sul piede di partenza, incapparono in un'autentica figuraccia, grazie ai gol del solito Pellissier e del terzino Gennaro Sardo, che evidentemente gasato dalle maglie viola, aveva già segnato nel 2-1 veronese dell'andata. Vargas nel frattempo si era imposto per calciare (e sbagliare) un rigore, mentre gli ultras della Fiesole avevano lasciato vuoti gli spalti della curva. Due sconfitte negli ultimi 3 incroci al Franchi insomma, sembrano abbastanza per non far abbassare la guardia contro il piccolo grande Chievo Verona: la favola della squadra del presidente Campedelli tra l'altro nacque in serie A proprio a Firenze, nell'hannus horribilis che portò alla retrocessione e al fallimento di Cecchi Gori.

Era il 26 agosto 2001, giorno del 75° compleanno viola. In campo con la storica maglia biancorossa, la squadra si smarrì immediatamente, sotto i colpi dell'organizzato gruppo di Del Neri. Perrotta, allora giovanissimo, segnò dopo 6'. Il resto lo fece Marazzina. Per il Chievo fu un trionfo, per la Fiorentina una tragedia, tanto che Mancini a fine partita disse: «Peggio di così non potevamo giocare. Quest'anno per noi sarà dura». In totale i precedenti contro i veronesi sono 17, con 10 successi viola (l'ultimo firmato Cerci) e 5 clivensi. All'andata la squadra di Montella dominò, segnò con Gonzalo, prese il palo con Toni, ma si fece rimontare da Thereau. Il resto lo fece l'arbitro Guida, che graziò Dramè dopo un fallaccio su Cuadrado e non vide un netto rigore su Roncaglia. Chi pensa che domani sarà una passeggiata, farebbe bene a toccar ferro: col Chievo non si scherza.

Corriere Fiorentino