Dall’altra parte, nel Chievo, c’è un certo Dario Dainelli. Ex capitano viola, ex punto di riferimento della Fiorentina che sognava in Champions, uomo simbolo di una squadra che non c’è più.
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Dainelli: “Fiorentina, ti salverai”
“La cosa fondamentale è che non devi mai perdere di vista l’obiettivo”
Dainelli, torni per un giorno a fare il capitano viola: che vorrebbe dire ai suoi ex compagni d’avventura?
«In questi momenti non ci sono molte parole, consigli o segreti, ma solo fatti».
Ovvero?
«La cosa fondamentale è che non devi mai perdere di vista l’obiettivo. Obiettivo che può essere raggiunto solo con una grande coesione e condivisione degli intenti da parte di tutti: squadra, società, tifosi».
Cosa che accadde questa, quando la sua Fiorentina si salvò in extremis, è d’accordo?
«Conquistammo la salvezza all’ultima giornata. Fu una stagione molto dura, difficile, assolutamente insolita per una squadra come la Fiorentina, ma la squadra e il gruppo c’erano e tutti insieme conquistammo l’obiettivo».
Per lei tornare a Firenze sarà come tornare a casa: emozionato?
«Di sicuro rivivrò situazioni e sensazioni molto forti. E quasi sempre positive.
Ad esempio?
«La cosa che ricordo più volentieri e che mi viene subito in mente è il primo posto che riuscimmo a conquistare nel gironcino di Champions».
Un’altra foto dall’album dei suoi ricordi in viola?
«La vittoria sulla Juventus. Una vittoria che fece entusiasmare i nostri tifosi, ma anche tutti noi giocatori».
Dainelli, come se la cava a Verona?
«Non è un momento dei più esaltanti per me dal punto di vista della carriera calcistica. Sono arrivato al Chievo a gennaio in un gruppo già consolidato, poi un infortunio mi ha tenuto fuori un mese».
Di sicuro, però, a Firenze vorrà fare una partita da 8 in pagella...
«Ora sto bene e la voglia di rimettermi in gioco è tanta e comunque mi piace guardare ai lati positivi del mio trasferimento a Verona».
Quali?
«Il Chievo è una società con grandi professionalità e grande organizzazione».
Insomma, la Fiorentina è avvertita...
«Questo lo dice lei, eh?».
Riccardo Galli - la Nazione
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