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Dai tonni ai talenti, la pesca di Desideri. E quel gol

Ritratto del nuovo collaboratore viola sul Corriere Fiorentino

Redazione VN

Stefano Desideri, il nuovo cacciatore di talenti della Fiorentina, negli ultimi anni si è dedicato a ricciole e aguglie. E in televisione era molto più facile trovarlo come ospite a I diari della pesca, canale tematico di Sky.

Hobby inconsueto, quello della pesca d'altura, per un centrocampista di bel talento, mai completamente esploso, nonostante le 274 presenze in 12 stagioni di serie A, condite da 33 gol. Ora ha 47 anni, nell'86 era nel giro dell'Under 21 di Azeglio Vicini che arrivò seconda agli Europei.

Nella Nazionale maggiore però non ci arrivò mai, nonostante le varie ottime stagioni con la Roma, con cui riuscì a segnare dieci gol in un solo campionato, nell'89-90, sotto la guida di Gigi Radice. Un paio d'anni prima, lo voleva la Juventus: offerta importante, per uno dei migliori 22enni della serie A, non l'unica arrivata alla Roma. Che pur di resistere, e confermarlo in giallorosso, preferì accettare l'altra, cedendo al Milan Carlo Ancelotti, allora 28enne e con le ginocchia malridotte: a Via Turati ancora ringraziano.

L'altra offerta per Desideri la presentò l'Inter, nel 1991, dopo averlo incontrato nella finale di Coppa Uefa. In nerazzurro ci rimase di fatto una sola stagione, nel novembre del '92 passò all'Udinese, in uno scambio con Manicone, giusto in tempo per giocare l'ultima giornata all'Olimpico, contro la Roma, firmando a 10 minuti dalla fine il gol dell'1-1, che regalò ai friulani lo spareggio con il Brescia, condannando la Fiorentina alla B.

La sua carriera aveva già imboccato la fase calante: in B ci finì lo stesso, un anno dopo, poi un ultimo paio d'anni in serie A, prima di chiudere con una porticina in C1, 12 presenze col Livorno nel '97-98. Da allenatore poco o nulla, nel 2001 pochi mesi all'Astrea, il quarto club di Roma, in serie D, stessa categoria e stessa città del Fidene, di cui è stato presidente. In mezzo, qualche discorso con la Roma dell'amico Pradè: nel 2007 doveva entrare nel settore giovanile, sostituendo Angelo Di Livio negli Allievi Regionali, non se ne fece nulla, collaborò come osservatore, tra un sarago e l'altro.

Francesco Oddi - Corriere Fiorentino