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Da Morosini a Puerta, quanto è difficile ripartire per i compagni. L’aiuto degli psicologi

Il Corriere dello Sport racconta il "post" di due tragedie sportive precedenti a Davide Astori

Redazione VN

A Livorno è ancora vivo il ricordo della scomparsa di Piermario Morosini, morto sul campo a Pescara in un tragico sabato di aprile (il 14) del 2012. Dopo quella maledetta trasferta i giocatori e con loro il tecnico Armando Madonna (poi esonerato nel finale di stagione) vissero un periodo difficilissimo tanto da perdere quattro partite di fila. Il dolore per la scomparsa del compagno e dell’amico fu troppo forte e non poteva essere altrimenti. La società si impegnò ad offrire un sostegno medico psicologico al gruppo. A Livorno la sua maglia numero 25 è stata ritirata per sempre e un anno dopo la scomparsa la gradinata dello stadio Picchi fu intitolata proprio allo sfortunato centrocampista, come riporta il Corriere dello Sport.

Altro caso drammatico legato al mondo del calcio è la morte di Antonio Puerta del Siviglia il 28 agosto 2007. Tre giorni dopo la tragedia, un Siviglia ancora sotto shock si presenta a Monaco, per la Supercoppa Uefa contro il Milan e viene sconfitto 3-1 in un clima surreale. Al ritorno, a supporto del gruppo, intervengono degli specialisti, ma la ferita rimane aperta. Ci sono giocatori che non sono ancora riusciti a cancellare dalla rubrica del loro cellulare il numero di Puerta e ogni volta che ci si incrocia con la famiglia del giocatore, che vive tuttora a duecento metri dal Sanchez Pizjuan, è uno strappo al cuore. Tra i più legati, il figliol prodigo Jesus Navas, che quest’anno ha fatto ritorno dal City e ha scelto d’indossare il numero 16 del vecchio compagno, che ritorna, così, in campo solo quest’anno, a 10 anni dalla tragedia.

http://www.violanews.com/statistiche/da-taccola-ad-astori-quando-la-morte-colpisce-in-diretta/