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Da Di Livio a Montella, passando per Prandelli e Salah: quanti addii al veleno

Belle storie trasformate in liti. L'ultimo della serie è Vincenzo Montella, la cui richiesta di chiarimenti va ad aggiungersi a un lungo elenco di improbabili appuntamenti segnati sull'agenda di ADV

Redazione VN

Sul Corriere Fiorentino Ernesto Poesio riepiloga tutti gli addii difficili dell'era Della Valle. Belle storie trasformate in liti. L'ultimo della serie è Vincenzo Montella, la cui richiesta di chiarimenti va ad aggiungersi a un lungo elenco di improbabili appuntamenti segnati sull'agenda di ADV. Fin dal principio alcuni malintesi hanno creato muri invalicabili, come accaduto con Angelo Di Livio, storia finita per via di una divergenza sulle cifre del rinnovo, e Giovanni Galli, che si vide rifiutare la possibilità di lavorare nel settore giovanile.

Con Giancarlo Antognoni il rapporto non è mai iniziato, mentre Cesare Prandelli è tra i più noti ad essere entrati in rotta di collisione con la proprietà viola, passando da possibile Ferguson viola a nemico pubblico. Non solo, perché la lista si allunga alla sfilza di giocatori dall'addio travagliato: Montolivo, Neto, Ljajic, Gilardino (la scorsa estate attese a lungo le intenzioni viola). E poi l'addio al veleno di Macia, quello tra cause e sentenze mai arrivate di Salah e il braccio di ferro (perso) con Joaquin. Fino ai litigi con giocatori che non sono arrivati (Milinkovic Savic, Mammana).

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