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Cuore e talento, perché crederci

Adesso tocca ai singoli trascinare la squadra

Redazione VN

Fare quadrato. Ritrovare le energie fisiche e mentali. Scrollarsi di dosso le scorie degli ultimi quindici giorni che hanno messo a dura prova la Fiorentina, grazie a un calendario davvero compresso, forse troppo. E soprattutto - scrive il Corriere Fiorentino - non perdere di vista l’obiettivo, che resta il terzo posto perché come ha spiegato qualche mese fa lo stesso Sousa con una delle sue metafore più riuscite«per arrivare al cielo, bisogna puntare alle stelle». Non mollare insomma, e tenere alta l’asticella, sono queste le parole d’ordine in casa viola che domani riaprirà i cancelli del centro sportivo per iniziare lo sprint finale. Che se da una parte appare impoverito senza più le notti di coppa e le salutari boccate d’aria europee, dall’altra regala a Sousa un periodo ideale per tornare a incidere in modo profondo attraverso il lavoro settimanale.

"Chi ha tempo non aspetti tempo", si dice. Figuriamoci quanto deve essere dura per chi non lo ha, soprattutto nel calcio di oggi così legato ai dettagli. Un handicap difficile da recuperare in partita. È accaduto all’Olimpico con la Roma arrivata alla sfida dopo sei giorni di lavoro che le sono serviti per studiare a fondo la Fiorentina che invece di allenamenti ne ha avuti a mala pena tre. La differenza sul campo è stata abissale con i giallorossi mai davvero sorpresi dal gioco viola e con Sousa che invece è stato costretto a un 4-4-2 dal sapore fin troppo «scolastico», davvero troppo poco per fare il colpo nella Capitale. Da domani però tutto sarà diverso. E il portoghese potrà tornare a lavorare nel modo migliore. I tre giorni di riposo accordati alla squadra in questo senso non sono casuali, così come non lo sarà la cadenza degli allenamenti, con il giusto bilanciamento fra parte atletica e quella tattica.

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